Protetta come un bunker e lussuosa come una reggia. E’ apparsa così agli uomini della squadra mobile che l’hanno perquisita, l’abitazione di Ferdinando Di Silvio (detto Gianni) e della sua compagna Laura De Rosa. La villetta era protetta da un sofisticato sistema di videosorveglianza, con le immagini registrate in diretta che venivano trasmette su un grosso monitor presente all’interno dell’abitazione di cui era controllato tutto il perimetro esterno. All’interno sono stati ritrovati suppellettili in oro e argento, numerosi Rolex, soldi in contanti e un bagno da fare invidia a un hotel a cinque stelle, con una vasca idromassaggio molto più simile a una piscina. Un lusso che, questa la tesi degli investigatori, i due potevano permettersi proprio grazie alla vendita di cocaina e al prestito di denaro a strozzo ( attività a cui i due non sarebbero stati nuovi. Lui ha precedenti per usura, estorsione e associazione per delinquere, lei per usura e furto aggravato). Ma non c’era solo sfarzo all’interno di quella abitazione dove non sono mancate statue di marmo raffiguranti tigri e altri animali feroci. Ferdinando Di Silvio, seppur svegliato dall’arrivo improvviso degli agenti, prima di far aprire la porta da sua moglie, avrebbe infatti tentato di far sparire ben due chili di cocaina. Un chilo lo ha provato a gettare nello scarico del wc ma è stato comunque recuperato. La restante parte è stata invece scovata grazie anche all’ausilio di un cane antidroga, sotto il lavello della cucina, abilmente nascosta tra le tubature. L’attività degli uomini della squadra mobile della questura è andata avanti per diverse ore, con le perquisizioni che non hanno riguardato solo l’abitazione di Ferdinando ma anche quella di Fabio Di Stefano che però, al momento dell’arrivo degli agenti, non era in casa, dove non sarebbero stati effettuati sequestri, con l’uomo che si è poi presentato nella tarda mattinata negli uffici di corso della Repubblica accompagnato dal suo legale rappresentante consegnandosi agli investigatori .
23/03/2016