I due onorevoli, battendo sull’azienda aeronautica Aviointeriors di Tor Tre Ponti e sull’area ex Goodyear a Cisterna che era stata affidata allo stesso imprenditore, nell’ambito di un piano che con Meccano Aeronautica prevedeva la riconversione del sito e la presa in carico di 220 lavoratori, hanno ricordato che l’operazione prevedeva da parte della Regione l’elargizione di fondi per 20 milioni di euro. “Dal 2007 – hanno sottolineato Augello e Quagliariello – gli operai di Meccano, Alven, Aviointeriors e Rail, tutti facenti capo a Veneruso, iniziavano a manifestare per il mancato rispetto degli impegni assunti. Aviointeriors aveva creato società che distinguono la parte operativa da quella immobiliare, Nuova Avio (poi Agw) la prima e Avio investimenti la seconda, poi la Nova Rails Interiors (poi Alfer), la Rail investimenti. Nel 2009 Nuova Avio e Nuova Rail trasferivano le sedi nel Lussemburgo. Meccano è fallita nel 2011 e Alberto Veneruso ha firmato un accordo presso la Regione per reinserire nelle altre società i lavoratori rimasti. Gli 80 lavoratori di Meccano dovranno essere riassunti da Avionteriors contando sui fondi della Regione Lazio del piano welfare to work”, ma “nel 2015 Avionteriors ha licenziato altri 75 lavoratori”. Specificando che, “a quanto affermato da fonti sindacali, i licenziamenti risulterebbero essere in controtendenza rispetto alle nuove commesse assunte dall’azienda, tra cui quella prevista per 4 Boeing 747-8 di un’importante compagnia aerea russa”, i due senatori hanno chiesto l’intervento dei due ministri, se sono state “riscontrate anomalie nell’uso di fondi pubblici da parte delle aziende del gruppo Veneruso ed in primis di Aviointeriors”, di “verificare l’effettivo rispetto di quanto prospettato nei piani industriali presentati per la riconversione e il rilancio dell’azienda che opera a Tor Tre Ponti”, di muoversi “per avere dall’azienda un quadro preciso della situazione attuale” e di “sostenere il reintegro dei lavoratori licenziati da parte di Aviointeriors, al fine di contenere i disagi legati all’emorragia occupazionale nella provincia di Latina e del Lazio”.