Il polverone sollevato negli ultimi mesi riguardo i controlli degli impianti di lavaggio per auto sulla provincia di Latina ha fatto emergere diverse situazioni legate all’inquinamento ambientale rilevati in alcune attività di Cisterna. Le indagini svolte dal Corpo Forestale dello Stato in concomitanza con gli agenti del Comando della Polizia Locale hanno portato all’individuazione di alcune irregolarità in diversi impianti della città pontina. Sembrerebbe esserci stato un controllo totale sul territorio e in alcuni casi sono state chiuse temporaneamente delle attività, realizzate all’interno di garage di fortuna e che non avevano un impianto di purificazione degli scarichi prima che i liquidi residui del lavaggio finissero all’interno della rete fognaria della patria dei butteri. Qualche mese fa furono gli agenti della Polizia Provinciale ad effettuare un controllo a tappeto su tutto il territorio di Latina e furono individuate delle anomalie negli impianti dei distributori di carburante ai quali fu contestato proprio il metodo del filtraggio relativo al recupero dell’acqua piovana che raccoglieva liquidi inquinanti sul piazzale delle stazioni di servizio. In quella occasione si sollevò una discussione relativa proprio al metodo di controllo che era giusto e apprezzato dalle stesse associazioni di categoria, ma che nella popolazione lasciavano il solito dubbio che faceva riferimento a quelle attività molto spesso aperte e chiuse nel giro di pochi anni e nelle quali, almeno a colpo d’occhio, sembrano non essere rispettate alcune regole dettate dallo stesso ente. Alcune attività di “lavaggio a mano” hanno ricevuto la visita delle forze dell’ordine e hanno adeguato i propri impianti istallando un contenitore nel quale viene filtrata l’acqua prima di essere scaricata nella rete fognaria di Cisterna, in altri casi, come per l’impianto di via Roma, la riapertura sarà consentita solo dopo l’adeguamento dell’impianto. Nel frattempo dai corridoi del palazzo comunale di via Zanella, sembra che qualcosa stia già cambiando, l’autorizzazione ad esercitare l’attività di commercio viene rilasciata solo dopo che il richiedente abbia presentato anche l’A.u.a., autorizzazione unica ambientale che attesta la correttezza dell’impianto. Una polemica che torna a far rumore anche sui social network dove molto spesso giovani commercianti di Cisterna non riescono a spiegarsi come facciano questi imprenditori extracomunitari ad aprire nuove attività commerciali che molto spesso diventano le più agguerrite concorrenti attraverso prezzi stracciati quasi ingiustificabili.
14/03/2016