“‹Pernarella non ci sta: già un mese fa aveva inviato una nota stampa spiegando che «come si evince dalle planimetrie, un muro al limite della zona attualmente agibile lo spazio praticabile sarebbe incredibilmente ridotto. Per intendersi, considerato l’ingombro delle quinte, diventerebbe di poco maggiore del palcoscenico del teatro “Cafaro”. Le porte previste inoltre impedirebbero ogni allestimento di una certa importanza (sarebbero ovviamente esclusi allestimenti con scenografie di rilievo che necessitino uscite ed ingressi). Quindi solo spettacoli le cui scenografie passino per il buco di una porta». Adesso che sono stati aggiudicati i lavori l’attore alza la voce sull’ingiustizia all’italiana, specifica che era entrato nel merito quando ancora tutto poteva essere rivisto e lancia l’ultimo appello al Commissario : «Il teatro riapre (forse) e una città – scrive su Facebook – non ha più uno dei palcoscenici più grandi della regione».