Riuso a uso pubblico, culturale e sociale delle case cantoniere sul territorio del Lazio. Comuni, però vi dovete sbrigare, altrimenti scade il tempo. Sono in tutto 137 le case cantoniere censite ex Anas e adesso appartenenti al Demanio regionale. La Regione, ne ha concesse già 36 a canone ricognitorio in prima battuta ai Comuni ed ora è pronta ad assegnarne altre 18, una delle quali è ad Aprilia, in via Nettunense km 26+600. La struttura, che a dire la verità è pericolante, era stata sgomberata diverse volte tra settembre e dicembre del 2015 ed ora è stata murata per impedire nuovi accessi.
Il Comune, come si legge sul Bollettino ufficiale della Regione del 25 febbraio, per avere la casa cantoniera può presentare progetti di riuso pubblico e culturale alla Regione entro il 25 aprile 2016. Giorno, tra l’altro, dell’80° anniversario della fondazione della città.
Passato questo termine, se l’Amministrazione Comunale non ha segnalato niente, la Regione Lazio potrà assegnare gli immobili ad Associazioni senza scopo di lucro, Istituzioni, Fondazioni o altri Enti che presentino un progetto di utilizzo a carattere culturale o sociale. Il periodo massimo di concessione è di vent’anni e il canone ricognitorio non inferiore al 10% del valore di mercato. Qualora facessero istanza di concessione, per un medesimo immobile, sia le Amministrazioni Comunali ove insistono suddetti immobili, che le Associazioni od altri Enti, l’assegnazione avvenga a favore delle Amministrazioni Comunali, fermo restando l’utilizzazione a fini pubblici e a seguito di una valutazione positiva della proposta progettuale di utilizzo.
In questo modo immobili di proprietà della Regione finora inutilizzati vengono rivalutati con progetti e idee di riuso provenienti dal territorio, dai Comuni. Le case cantoniere sono degli immobili, di proprietà demaniale e gestiti dall’ANAS, caratterizzati dal tipico colore rosso pompeiano. Prendono il nome dai cantonieri, gli operai addetti alla manutenzione delle strade, che per esigenze di servizio, avevano necessità di alloggiare sul luogo di lavoro.
Il Comune, come si legge sul Bollettino ufficiale della Regione del 25 febbraio, per avere la casa cantoniera può presentare progetti di riuso pubblico e culturale alla Regione entro il 25 aprile 2016. Giorno, tra l’altro, dell’80° anniversario della fondazione della città.
Passato questo termine, se l’Amministrazione Comunale non ha segnalato niente, la Regione Lazio potrà assegnare gli immobili ad Associazioni senza scopo di lucro, Istituzioni, Fondazioni o altri Enti che presentino un progetto di utilizzo a carattere culturale o sociale. Il periodo massimo di concessione è di vent’anni e il canone ricognitorio non inferiore al 10% del valore di mercato. Qualora facessero istanza di concessione, per un medesimo immobile, sia le Amministrazioni Comunali ove insistono suddetti immobili, che le Associazioni od altri Enti, l’assegnazione avvenga a favore delle Amministrazioni Comunali, fermo restando l’utilizzazione a fini pubblici e a seguito di una valutazione positiva della proposta progettuale di utilizzo.
In questo modo immobili di proprietà della Regione finora inutilizzati vengono rivalutati con progetti e idee di riuso provenienti dal territorio, dai Comuni. Le case cantoniere sono degli immobili, di proprietà demaniale e gestiti dall’ANAS, caratterizzati dal tipico colore rosso pompeiano. Prendono il nome dai cantonieri, gli operai addetti alla manutenzione delle strade, che per esigenze di servizio, avevano necessità di alloggiare sul luogo di lavoro.
03/03/2016