La tutela di Torre Maggiore è finita sul tavolo del ministero dei Beni e della Attività culturali e del Turismo. Il 24 febbraio scorso si è infatti svolto un tavolo di confronto tra i vertici Mibact e le associazioni di Pomezia, prima fra tutti “Latium Vetus” che ha organizzato l’incontro. Erano presenti anche il Comitato di quartiere Roma 2, l’associazione Fare Verde, il Coordinamento No discariche No inceneritori, il IX Municipio e l’Associazione Sviluppo Torvaianica. Si è parlato a lungo della salvaguardia della torre medioevale, fra le principali della campagna romana e da sempre a rischio crollo. Tre i punti discussi con i dirigenti del Mibact. «Le azioni da mettere in campo per impedire il crollo della torre – si legge su un comunicato di Latium Vetus – la richiesta di attuazione del restauro del monumento, in considerazione del grave stato di conservazione delle murature e il rischio per il monumento dovuto alla possibile realizzazione, sul lotto limitrofo, del progetto della centrale a biogas proposta dalla Cogea che potrebbe comportare una grave svalutazione dell’intera area ed un impatto insostenibile per il monumento». Al termine dell’incontro è stato deciso un nuovo appuntamento a marzo per un tavolo tecnico al quale saranno invitate le istituzioni tra cui il Comune di Pomezia. «Sarà una importantissima occasione per l’amministrazione che potrà finalmente far sentire la propria voce e si potrà concordare una strategia comune di salvataggio del monumento. Le associazioni tornano a chiedere fin da ora all’ente locale di Pomezia e alle forze politiche – conclude la nota – di discutere ed approvare in consiglio comunale la mozione, sottoscritta e depositata a settembre scorso da 27 associazioni, per dare forza alla richiesta presentata alla Soprintendenza di avvio dell’iter di apposizione del vincolo indiretto sui terreni intorno al complesso monumentale e creare così un forte ostacolo alla realizzazione della centrale a biomassa».
02/03/2016