Una decisione drastica che però dal Comune rivendicano, spiegandone le ragioni. Dopo il caos dell’inizio di quest’anno scolastico, quando è emerso che solo una famiglia su due, ad Ardea, nel 2014 aveva regolarizzato la propria posizione con il servizio mensa, il Comune fa sapere di aver avviato dei colloqui con le famiglie morose per capire chi versasse in condizioni di indigenza e chi, invece, non aveva pagato per altre motivazioni. Per i primi, che non sono in grado di pagare la retta, quest’anno provvederà il Comune, mentre per i secondi è stato concordato un piano di rientro dal debito rateizzato. 130 famiglie, però, si sono di nuovo volatilizzate dopo aver pagato la prima rata. Per loro, fanno sapere dall’Ente, oltre alla soppressione del servizio partirà anche la misura della riscossione coatta.
Nel 2014/2015 circa 1700 ragazzi avevano usufruito dei pasti, ma più del 50% aveva una posizione morosa. A seguito della ricognizione e la richiesta di pagare anche il pregresso per avere il servizio, 1.100 famiglie hanno regolarizzato la loro posizione (o totalmente o con la rateizzazione).