Quasi 2 milioni di euro sono stati stanziati dal Governo per il sito archeologico di Castrum Inui, uno dei fiori all’occhiello della città di Ardea. Il Sindaco, Luca di Fiori, aveva salutato con gioia il finanziamento ringraziando “tutti gli uffici comunali che si sono impegnati per la presentazione del progetto in tempo utile”, lasciando intendere che alla base dello stanziamento governativo ci fosse stata un’azione del Comune rutulo. Oggi il PD di Ardea, per voce di Enrico Cacciotti, smentisce questa versione, sostenendo che il merito sia esclusivamente del Governo Renzi.
«È un’assurdità quella che si legge sui giornali – commenta Enrico Cacciotti membro della Segreteria del PD di Ardea – dalle notizie avute direttamente dal Ministero dei Beni Culturali i fondi per il recupero del Castrum Inui sono fondi direttamente erogati dal Ministero stesso alla Sovraintendenza, gli uffici comunali non hanno prodotto nulla; il Sindaco Di Fiori piuttosto che raccontare fandonie ai cittadini dovrebbe prendere atto del suo fallimento che è sotto gli occhi di tutti». Nel merito della questione interviene anche l’Onorevole Andrea Ferro, deputato del Partito Democratico, il quale afferma: «Di Fiori non può pensare di nascondere i sui fallimenti amministrativi dietro all’operato del Ministro Dario Franceschini e del Premier Matteo Renzi: è solo ed esclusivamente grazie al loro lavoro, infatti, se oggi ad Ardea si potrà iniziare il recupero di un patrimonio così importante come il porto antico». Tra l’altro, Cacciotti non lesina un attacco politico al Primo cittadino in merito alla tassa sulla casa: «è sempre grazie al governo Renzi – sostiene – se nel 2016 i cittadini di Ardea, come tutti i cittadini d’Italia, non pagheranno più la tassa sulla prima casa che l’amministrazione Di Fiori ha aumentato fino al 2,9 per mille».