Posti in piedi, porte del treno rotte, sporcizia e stazioni fatiscenti. E’ un viaggio da incubo quello che ogni giorno devono affrontare i pendolari della tratta Albano – Ciampino – Roma Termini, secondo Legambiente al terzo posto tra le peggiori linee ferroviarie d’Italia del 2015. Addirittura un passo in avanti rispetto al 2014 quando aveva conquistato questo triste primato.
Ore 7,18 di martedì 15 dicembre, stazione di Marino: il treno arriva puntuale da Albano alle e riparte alle 7.21. E’ sola la prima fermata ma i posti già scarseggiano e in molti sono costretti a rimanere in piedi. “I treni in questo periodo sono sempre più pieni – racconta Franco, 55 anni, impiegato presso il Ministero dei Beni Culturali – Andare a Roma con la macchina, sotto Natale, è un suicidio”. Raggiungiamo la stazione Pantanella, che dista in linea d’aria solo 2 km, in 8 minuti. Qui è in funzione una sola obliteratrice su 3 e c’è da ritenersi fortunati visto che spesso tutte e tre sono fuori uso. I bagni, come al solito, sono inavvicinabili e anche i vagoni non brillano per pulizia. Dopo le fermate Sassone e Acqua Acetosa, si arriva alla stazione di Ciampino, sporca e piena di scritte, vero nodo di svolta della tratta che collega la capitale ai Castelli. Circa ottanta le persone che salgono, consapevoli di non trovare un posto e sicure di stare ammassate nei corridoi. Così come nel viaggio di ritorno quando Ciampino si trasforma in un imbuto perché la tratta diventa a binario unico per tutte e tre le direttrici: Frascati, Albano e Velletri con l’inevitabile effetto di moltiplicare i ritardi. Spesso, infatti, i treni sono costretti a fermarsi a poche centinaia di metri dalla stazione di arrivo per aspettare il passaggio del convoglio ritardatario. A Ciampino salgono due controllori, a conferma della nuova attività di controllo promossa da Trenitalia Lazio che vede impegnati più di 50 agenti sui treni regionali. Un’operazione quanto mai necessaria sia per frenare il numero crescente di portoghesi e recuperare risorse sia per garantire un maggiore controllo in un periodo in cui il rischio attentati è alto. A Capannelle salgono soprattuto studenti, diretti verso le scuole, è l’ultima tappa prima dell’arrivo a Roma, alle 7.55, con solo un minuto di ritardo. Il problema però è riuscire a scendere dal treno visto che diversi vagoni hanno le porte rotte, un disservizio che genera caos e lunghe file. Tempo impiegato da Albano: 54 minuti per coprire 28 chilometri con una media-record di 31 km/h. A Termini la situazione negli ultimi mesi è completamente cambiata. Dal 14 settembre è stata montata una barriera di vetro per rafforzare i controlli prima dell’ingresso ai binari. Anche la presenza delle Forze dell’Ordine è aumentata in maniera esponenziale visto che la stazione è uno dei luoghi ritenuti ad alto rischio dove transitano ogni giorno migliaia di pellegrini in arrivo per il Giubileo.
Ore 7,18 di martedì 15 dicembre, stazione di Marino: il treno arriva puntuale da Albano alle e riparte alle 7.21. E’ sola la prima fermata ma i posti già scarseggiano e in molti sono costretti a rimanere in piedi. “I treni in questo periodo sono sempre più pieni – racconta Franco, 55 anni, impiegato presso il Ministero dei Beni Culturali – Andare a Roma con la macchina, sotto Natale, è un suicidio”. Raggiungiamo la stazione Pantanella, che dista in linea d’aria solo 2 km, in 8 minuti. Qui è in funzione una sola obliteratrice su 3 e c’è da ritenersi fortunati visto che spesso tutte e tre sono fuori uso. I bagni, come al solito, sono inavvicinabili e anche i vagoni non brillano per pulizia. Dopo le fermate Sassone e Acqua Acetosa, si arriva alla stazione di Ciampino, sporca e piena di scritte, vero nodo di svolta della tratta che collega la capitale ai Castelli. Circa ottanta le persone che salgono, consapevoli di non trovare un posto e sicure di stare ammassate nei corridoi. Così come nel viaggio di ritorno quando Ciampino si trasforma in un imbuto perché la tratta diventa a binario unico per tutte e tre le direttrici: Frascati, Albano e Velletri con l’inevitabile effetto di moltiplicare i ritardi. Spesso, infatti, i treni sono costretti a fermarsi a poche centinaia di metri dalla stazione di arrivo per aspettare il passaggio del convoglio ritardatario. A Ciampino salgono due controllori, a conferma della nuova attività di controllo promossa da Trenitalia Lazio che vede impegnati più di 50 agenti sui treni regionali. Un’operazione quanto mai necessaria sia per frenare il numero crescente di portoghesi e recuperare risorse sia per garantire un maggiore controllo in un periodo in cui il rischio attentati è alto. A Capannelle salgono soprattuto studenti, diretti verso le scuole, è l’ultima tappa prima dell’arrivo a Roma, alle 7.55, con solo un minuto di ritardo. Il problema però è riuscire a scendere dal treno visto che diversi vagoni hanno le porte rotte, un disservizio che genera caos e lunghe file. Tempo impiegato da Albano: 54 minuti per coprire 28 chilometri con una media-record di 31 km/h. A Termini la situazione negli ultimi mesi è completamente cambiata. Dal 14 settembre è stata montata una barriera di vetro per rafforzare i controlli prima dell’ingresso ai binari. Anche la presenza delle Forze dell’Ordine è aumentata in maniera esponenziale visto che la stazione è uno dei luoghi ritenuti ad alto rischio dove transitano ogni giorno migliaia di pellegrini in arrivo per il Giubileo.
21/01/2016