IL PRIVATO DETTA LEGGE?
Nei giorni scorsi il rappresentante legale di questa società ha inviato
all’amministrazione comunale del capoluogo pontino una serie di diffide perché non era ancora stato sottoscritto dal Commissario quanto stabilito dalla Dirigente di propria iniziativa, alla vigilia dello scorso Natale: cioè continuare a conferire alla RIDA Ambiente (che li separa e li trasforma anche in materiale da incenerire) i rifiuti indifferenziati raccolti attualmente dalla Latina Ambiente, fino alla fine del 2018. Analoghe determinazioni sono state adottate anche per prorogare strani contratti di servizio: tipo quello delle “bonifiche” (rifiuti abbandonati o lasciati fuori dai cassonetti). Anche ai non addetti ai lavori però la decisione della De Simone appare alquanto curiosa perché, aderendo ad una sorta di offerta promozionale della RIDA (lo stesso prezzo per allungare il contratto a 3 anni, quasi si trattasse di comprare patate) e malgrado si stia andando verso la raccolta differenziata con il sistema “porta a porta” nell’intero Comune, la Dirigente ha indirettamente stabilito che a Latina per tutto il 2016 si supererà di poco il 40% di differenziata; infatti prevede di conferire alla RIDA 40mila tonnellate di rifiuti indifferenziati sulle 70mila complessive prodotte in media annualmente.
INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO?
Secondo la stessa determina della De Simone, solo nel 2017 e 2018 si dovrebbe arrivare finalmente alle percentuali imposte per legge da anni, ma il punto è un altro. Questa decisione in tre anni costerà ai cittadini di Latina altri 11 milioni di euro, impegnando in tal senso anche la prossima amministrazione che uscirà dalle urne alla fine giugno. Il fatto che la RIDA oggi minacci di chiudere i cancelli ai camion della Latina Ambiente perché ancora non è stato firmato tale contratto, è a tutti gli effetti un ricatto inaccettabile: giustamente è stato fatto notare dal Commissario Barbato che l’iniziativa è a tutti gli effetti un’interruzione di un servizio pubblico, con le conseguenze penali che ciò comporta. Pochi i dubbi quindi sul fatto che ha ragione da vendere il Commissario che, tra l’altro, sulla questione Latina Ambiente ha fatto il perno di tutto il suo mandato.
FIUME DI SOLDI PERSI
Ormai sfugge solo ai creduloni e a chi non vuole vedere la realtà, il fatto che l’amministrazione comunale di Latina, intesa come apparato
burocratico-dirigenziale e parte politica, ha fatto pagare negli ultimi venti anni una montagna di soldi ai suoi cittadini, tra l’altro illegittimamente, per smaltime quei rifiuti che la sua partecipata Latina Ambiente non ha voluto differenziare così come prevedeva la legge. Se fosse stato applicato da subito il decreto legislativo 22/97 (cosiddetto decreto Ronchi), cioè da quando la Latina Ambiente neppure esisteva, ci sarebbero stati consistenti risparmi gestionali e bollette ben più leggere per i cittadini. Un esempio? In tutta Latina, con la separazione a monte (non a valle, come si fa portandoli alla RIDA) di plastica, vetro, allumino e acciaio (le scatolette di tonno e pelati), cioè dei materiali più facili da recuperare, nel solo 2015 ci sarebbe stato un introito di circa 1,5 milioni di euro per le casse comunali, che invece non c’è stato. Al posto di questi semplici calcoli, dentro tantissime amministrazioni, in particolare quella di Latina, c’è gente che ancora oggi racconta la menata della raccolta differenziata che costa troppo: come se tutti i Comuni che da anni la attuano con successo, non sapessero fare i conti. Intanto la Latina Ambiente ha accumulato un grosso debito nei confronti della sua controllata (si fa per dire) Ecoambiente, cioè una società che guarda caso, così come la RIDA, fa i suoi affari con il trattamento dei rifiuti indifferenziati: questo è l’unico vero motivo per cui non parte il metodo “porta a porta” anche a Latina.
Proprio in fatto di rifiuti, l’Università di Latina vanta ricerche all’avanguardia per il riciclaggio. Il team della prof. Silvia Serranti che coinvolge anche ricercatori locali (Laura D’Aniello di Latina e Roberta Palmieri di Sabaudia, Fabio Potenza di Nettuno), ha realizzato una tecnica di analisi iperspettrale che in soldoni consente valutare molto più precisamente e velocemente e a minor costo i vari materiali differenziati. Così può divenire più redditizia la raccolta differenziata. Ad es. la plastica delle bottiglie viene pagata meglio se non è mischiata con gomma o altre plastiche. Di questi ed altri geniali quanto efficaci sistemi e di come trasformare i rifiuti in risorsa per la collettività, si è parlato in un’interessante conferenza il 3 dicembre, alla facoltà di Ingegneria dell’ateneo pontino. Contenuti ed esperienze che servirebbero come il pane al Comune di Latina. All’evento, non sono stati notati politici latinensi e personaggi del Palazzo.