L’aspetto puramente sportivo e di mera classifica occupa volutamente poche righe di questo articolo. Per gli appassionati dei numeri e dei risultati citiamo in maniera spicciola la graduatoria finale che vede al terzo e al quarto posto le due formazioni amatoriali della Rainbow Città di Aprilia. Al secondo posto si attesta la squadra delle vecchie glorie sconfitta in finale dalla selezione allenatori e dirigenti Rainbow che vince quindi il Memorial Giuseppe Caferra. Finisce qui la cronistoria sportiva di questa competizione seppur ci sarebbe da scrivere di squadre reattive e competitive nonostante la non più giovanissima età, ci sarebbe da sottolineare l’ottima prestazione del settore amatoriale o l’efficacia dell’eterogenea formazione dei tecnici e dei dirigenti. Ma la vera essenza di questo torneo, lo scopo reale di questa competizione, il fine ultimo di ogni azione di gioco, di ogni pausa, di ogni palla persa, di ogni punto fatto o subito è stato quello di rendere omaggio allo scomparso atleta Giuseppe Caferra al quale questo torneo è stato dedicato e dal quale ha preso il nome. Il Memorial Giuseppe Caferra ha visto il punto di massimo coinvolgimento dei partecipanti non durante un’azione di gioco, non durante una semifinale o una finale, non nella preparazione e nell’allenamento per le gare ma nella sentita, coinvolgente e appassionata cerimonia di chiusura della competizione sportiva. Giuseppe Caferra classe 1959 è scomparso nel luglio 1997 a seguito di un tragico incidente stradale. I suoi ex compagni di squadra, oggi componenti della squadra delle vecchie glorie lo hanno ricordato visibilmente emozionati nel corso della cerimonia con le loro testimonianze di stima e le loro attestazioni di affetto, con i loro racconti di vita quotidiana, di momenti di palestra e di gioco, vissuti insieme al compianto atleta. Il team ha omaggiato la mamma di Giuseppe con una targa commemorativa che la signora ha ritirato visibilmente commossa. Anche un omaggio floreale alla mamma dello scomparso atleta consegnata per mano di Erica Mori, ideatrice del torneo, nipote di Caferra e oggi allenatrice della Rainbow Città di Aprilia. Il presidente Gian Luca Battaiola, oltre a ricordare con una sua breve testimonianza il modo nel quale aveva conosciuto lo scomparso atleta ha espressamente dichiarato l’intenzione di voler organizzare annualmente una nuova edizione del torneo con l’auspicio e la volontà di ampliarne la partecipazione anche a squadre del settore giovanile. La moglie di Giuseppe Caferra oggi residente a Ottawa in Canada ha seguito la toccante cerimonia video e audio collegata grazie all’utilizzo di uno smartphone. Quante volte negli articoli, nei discorsi, nelle interviste, nei libri abbiamo sentito parlare dello sport e della sua straordinaria peculiarità di creare aggregazione e coesione. Quante volte lo abbiamo definito uno straordinario magico elemento che accomuna avvicina, unisce. Ma nella mente di tutti probabilmente lo riferivamo erroneamente solo alle persone che ancora godono di una vita terrena. Oggi abbiamo scoperto che si può andare oltre. Oggi abbiamo capito che lo sport non accomuna e unisce solo i vivi. Oggi abbiamo capito che questo magico straordinario elemento può fare molto di più. Può idealmente avvicinare anche chi non è più tra noi riscaldando il cuore di chi ne ha riservato una piccola parte al ricordo del compianto atleta apriliano.
14/01/2016