Il Consiglio Comunale di Maenza, sui Monti Lepini, ha revocato la cittadinanza onoraria concessa nel lontano 1924 al Duce, considerando che Mussolini non avrebbe meritato di essere cittadino onorario perché “si rese responsabile di privazioni e leggi razziali”.
Tutto questo il 18 dicembre, nello stesso momento in cui Latina stava celebrando il suo 83esimo compleanno e Pontinia l’81esimo anniversario della fondazione. Maenza, sui Monti Lepini, terra storicamente “roccaforte rossa”, si prende 91 anni dopo la sua rivincita sul fascismo.
È lo stesso Sindaco Claudio Sperduti a spiegare il motivo di quella revoca: Mussolini era stato nominato “Patrono e protettore di quest’umile paesello”.
«Sono un cattolico convinto e pertanto i protettori e patroni di Maenza fino a prova contraria sono e rimangono i santi Eleuterio e Reparata. Non pensavo che personalità politiche potessero diventare Patroni di un Paese, oggi con quello stesso spirito potrei andare in Consiglio Comunale aggraziandomi il Presidente del Consiglio e nominare Matteo Renzi Patrono Protettore di quest’umile paesello?».
«Non me ne vogliano gli estimatori del Duce – aggiunge il Sindaco – ma lo spirito di revocare la delibera è stato questo». Il Sindaco ammette anche l’errore di aver dimenticato la ricorrenza dell’83° compleanno della Città di Latina, che cadeva proprio il 18 dicembre giorno della revoca della cittadinanza onoraria al Duce.