L’impianto era stato completato nel 2013 e da allora era rimasto fermo. Eppure la sua funzione è fondamentale: serve, infatti, a sanificare i reflui fognari di buona parte di Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi e, secondo i proponenti, anche di parte di Ardea. Ma la città rutula non è stata coinvolta nel Protocollo d’intesa siglato oggi. Ironico, dato che il depuratore sorge proprio nel suo territorio.
Presenti all’incontro, infatti, erano l’assessore regionale alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente, Fabio Refrigeri; per Acea Ato2 Spa il presidente Paolo Saccani, per la “Sto Ato2 Lazio centrale Roma” il responsabile Alessandro Piotti, per i Comuni i rispettivi Sindaci: Nicola Marini (Albano Laziale), Emilio Cianfanelli, (Ariccia), Flavio Gabbarini (Genzano), Luigi Galieti (Lanuvio), Alberto Bertucci (Nemi). «Esprimo la mia soddisfazione – ha affermato l’assessore Refrigeri – nel veder ultimato positivamente un lungo processo di definizione, durato troppi anni, che adesso spiana la strada all’avvio di un depuratore necessario per una grande parte del territorio dei Castelli. Ringrazio gli uffici per il buon lavoro svolto e tutte le parti in causa che, con pazienza ed impegno, hanno permesso di conseguire un obiettivo così importante per la cittadinanza».
E Idrica annuncia battaglia. La società che per contratto gestisce i servizi idrici ad Ardea fino al 2020 non ci sta a vedersi “sfilare” la gestione del megadepuratore, che andrà ad Acea. «Siamo stati esclusi da ogni comunicazione – tuonava la manager Marta Tagliaferri, sentita da Il Caffè – nessuna risposta da parte della Regione Lazio, nemmeno alla richiesta di appuntamenti da noi richiesti in qualità di concessionari in esclusiva dei servizi idrici di Ardea. Non a caso sul depuratore dei Castelli sono stati fermi oltre 2 anni. È proprio il caso di dire – ha chiosato – che i più grossi vincono sempre. Ma adiremo le vie giudiziarie. Confido nella legge. Se non oggi, tra qualche anno pagheranno».