La Conferenza dei Servizi sul 7° invaso della discarica dei Castelli Romani, detta di Roncigliano. Resta un tabù l’enorme vasca, attiva dal 1° agosto 2011, e divenuta da maggio 2014 uno dei cardini del processo Cerroni, il presunto boss dei rifiuti. Dopo oltre 2 anni di rinvii, l’incontro si è tenuto martedì 1° dicembre presso l’Area Rifiuti della Regione Lazio.
Assenti ingiustificati al faccia a faccia l’Arpa Lazio, Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, e l’Area Metropolitana, ovvero l’ex Provincia di Roma. Presenti: i due dirigenti Flaminia Tosini e Maurizio Franzese per la Regione, l’Asl, il Comune di Albano e la Pontina Ambiente del Gruppo Cerroni, proprietaria del sito. Ammessa, senza diritto di parola, anche una delegazione del comitato No Inc, con l’architetto Emiliano Bombardieri e il chimico Aldo Garofolo. La Regione non ha preso alcuna decisione concreta ed operativa sugli annosi problemi sollevati da residenti, comitati e associazioni e, ancora prima, da magistrati, inquirenti e funzionari pubblici. A cominciare dalla cosiddetta caratterizzazione geologica ed idrogeologica, le analisi approfondite sulla qualità di acque e terreni sottostanti la discarica richieste dall’Arpa Lazio nel 2011, per conoscere lo stato reale di inquinamento del sito e delle aree circostanti. Eppure, l’Arpa Lazio e l’Ispra Cnr, l’Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale, hanno lamentato a più riprese, dal 2010 ad oggi, un grave e forse irreversibile inquinamento delle falde idriche sotto la discarica.
Niente di concreto è stato deciso neanche sulle modalità di pre-trattamento dei rifiuti indifferenziati in arrivo nel TMB, o Trattamento Meccanico Biologico, limitrofo al 7 invaso.
È l’impianto industriale che ha lo scopo di suddividere in frazioni merceologiche minori i rifiuti indifferenziati prima di essere interrati o inceneriti. Secondo i carabinieri del N.O.E, non funziona come imposto dalla legge e sottoterra finirebbe anche l’umido che putrescendo produce puzza e attira animali, principalmente uccelli e topi.
La regione Lazio, almeno per il momento, non ha disposto alcuna ispezione in discarica. Per legge, la Regione Lazio ha 150 giorni dal 1° dicembre (entro il 2 maggio) per prendere una decisione definitiva su tutte queste vicende.
Assenti ingiustificati al faccia a faccia l’Arpa Lazio, Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, e l’Area Metropolitana, ovvero l’ex Provincia di Roma. Presenti: i due dirigenti Flaminia Tosini e Maurizio Franzese per la Regione, l’Asl, il Comune di Albano e la Pontina Ambiente del Gruppo Cerroni, proprietaria del sito. Ammessa, senza diritto di parola, anche una delegazione del comitato No Inc, con l’architetto Emiliano Bombardieri e il chimico Aldo Garofolo. La Regione non ha preso alcuna decisione concreta ed operativa sugli annosi problemi sollevati da residenti, comitati e associazioni e, ancora prima, da magistrati, inquirenti e funzionari pubblici. A cominciare dalla cosiddetta caratterizzazione geologica ed idrogeologica, le analisi approfondite sulla qualità di acque e terreni sottostanti la discarica richieste dall’Arpa Lazio nel 2011, per conoscere lo stato reale di inquinamento del sito e delle aree circostanti. Eppure, l’Arpa Lazio e l’Ispra Cnr, l’Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale, hanno lamentato a più riprese, dal 2010 ad oggi, un grave e forse irreversibile inquinamento delle falde idriche sotto la discarica.
Niente di concreto è stato deciso neanche sulle modalità di pre-trattamento dei rifiuti indifferenziati in arrivo nel TMB, o Trattamento Meccanico Biologico, limitrofo al 7 invaso.
È l’impianto industriale che ha lo scopo di suddividere in frazioni merceologiche minori i rifiuti indifferenziati prima di essere interrati o inceneriti. Secondo i carabinieri del N.O.E, non funziona come imposto dalla legge e sottoterra finirebbe anche l’umido che putrescendo produce puzza e attira animali, principalmente uccelli e topi.
La regione Lazio, almeno per il momento, non ha disposto alcuna ispezione in discarica. Per legge, la Regione Lazio ha 150 giorni dal 1° dicembre (entro il 2 maggio) per prendere una decisione definitiva su tutte queste vicende.
17/12/2015