Si tratta della raccolta differenziata porta a porta, anche detta PAP. Si basa sulla separazione, in contenitori diversi, delle varie frazioni merceologiche: umido, ovvero avanzi alimentari e sfalci erbacei destinati al compostaggio; vetro, alluminio, carta e cartone, plastica e derivati – tutte cose destinate al riciclo – e infine il “secco” non riciclabile.
Un sistema di trattamento dei rifiuti che assicura una seconda vita ai materiali di partenza. E, soprattutto, che abbatte drasticamente i rischi per la salute umana e l’ambiente, lo spreco di materie prime, l’utilizzo di energia e, l’emissione di gas serra prodotti dal barbaro interramento o incenerimento dei rifiuti. Il PAP è l’unica vera alternativa al business nocivo delle discariche, degli inceneritori e degli impianti a cosiddetto “bio” gas che stanno spuntando ovunque nel nostro territorio.
TANTI ANNI DI RITARDO
“Deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti: a) almeno il trentacinque per cento entro il 31 dicembre 2006; b) almeno il quarantacinque per cento entro il 31 dicembre 2008; c) almeno il sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012”. Così l’articolo 205 della legge n. 152 del 2006, il Testo Unico Ambientale, ha introdotto le “misure minime per incrementare la raccolta differenziata” nei Comuni italiani. Di proroga in proroga, il termine è per raggiungere il minimo del 65% di differenziata è stato spostato al prossimo 31 dicembre. Salvo ulteriore proroga del Governo… Moltissimi infatti non hanno raggiunto l’obiettivo di legge.
GENZANO MEDAGLIA D’ORO, ARICCIA ARGENTO…
Abbiamo chiesto a 16 Comuni dei Castelli Romani e del Litorale a sud di Roma che percentuali di raccolta differenziata PAP hanno raggiunto. Si tratta di Albano, Anzio, Nettuno, Velletri, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Rocca di Papa, Marino, Castel Gandolfo, Ardea, Pomezia, Grottaferrata, Frascati e Ciampino. I comuni virtuosi, che rispettano la legge, sono solo due: Genzano ed Ariccia. Ardea, sfiora di un soffio il 65%. Genzano, però, stravince anche nella seconda classifica, quella relativa alla riduzione della quantità di rifiuti che finiscono sottoterra o inceneriti.
Una sorta di “prova del 9” che permette di capire quanto è virtuosa, per davvero, la politica di gestione dei rifiuti di un Comune. Un indicatore chiave che molti Amministratori pubblici fingono di non conoscere o che, comunque, nascondono perché dimostra se la raccolta PAP funziona in modo serio. Male, molto male tutti gli altri, con qualche piccola eccezione.
Tanti, infine, i Comuni che non dichiarano i propri obiettivi futuri, nonostante spesso incombano sui territori di propria competenza impianti pericolosi per la salute e l’ambiente.