Rimosso dal suo incarico in Regione e pure segnalato all’autorità giudiziaria. Un provvedimento pesante quello preso, con decreto, dal presidente Nicola Zingaretti a carico del commercialista e politico Sergio Conti, di Grottaferrata.
Il 14 gennaio di quest’anno il consiglio regionale del Lazio nominò cinque revisori dei conti, tra i quali il 70enne Sergio Conti, noto a Grottaferrata anche per la sua attività politica, in passato pure sindaco del centro dei Castelli Romani. Il commercialista, che ha svolto lo stesso incarico per numerosi enti pubblici e privati, dichiarò di non trovarsi in alcuna condizione di incompatibilità, sia quando chiese di essere inserito nell’elenco degli aspiranti revisori che quando accettò l’incarico. La legge regionale, su tale aspetto, prevede che non possono svolgere una tale funzione gli amministratori pubblici di enti locali del Lazio, che hanno ricoperto cariche pubbliche nei due anni precedenti alla nomina. Conti sostenne che era tutto a posto. Ma da un controllo svolto dalla stessa Regione è emerso che il commercialista era stato consigliere comunale a Grottaferrata fino al 10 aprile 2013. Vistosi contestare così l’incompatibilità, il revisore si è difeso, sostenendo che aveva interpretato in maniera errata la norma regionale. Una spiegazione che non gli ha però evitato la decadenza dall’incarico. Il presidente della Regione Lazio, oltre a rimuovere il revisore, ha inoltre inviato il decreto sulla dichiarata decadenza all’autorità giudiziaria, per “gli adempimenti di competenza”.