Sono rimasti un po’ sorpresi, un po’ delusi gli apriliani che dal 1° settembre si sono recati presso l’ecocentro per conferire materiale presso la raccolta differenziata. Se avevano anche l’intenzione di rimpinguare il bottino di punti che permette di accedere a riduzioni sulla tassa sui rifiuti, stavolta si sono visti attribuire un ben esiguo punteggio, rispetto a come erano abituati. C’è chi ha conferito decine di chili di plastica, cartone, metalli, tutti ben suddivisi e accumulati con una raccolta durata mesi, e ha visto incrementare il proprio bottino di soli 2 punti. Visto che per raggiungere il primo scaglione di sconti, che equivale a un risparmio del 5% sulla tariffa variabile della TARI, bisogna accumularne almeno 250, ecco che anche raggiungere il risultato minore sembra un traguardo inarrivabile per qualsiasi cittadino.
Cosa è successo allora? Perché il Comune tutto ad un tratto ha cambiato le carte in tavola, ‘azzoppando’ una iniziativa ecologica che stava avendo un così buon successo da provocare addirittura fuori dall’ecocentro file di cittadini pronti al perfetto riciclaggio?
«Il progetto – dice l’Assessore all’Ambiente Alessandra Lombardi – è partito a metà ottobre 2014, con un regolamento che la legge prevede venga aggiornato di anno in anno. A luglio di quest’anno abbiamo deciso questo nuovo sistema di calcolo di punti, dopo la valutazione dei dati riportati dal monitoraggio».
La Lombardi ammette che la mancanza di dati su cui basarsi e l’incognita di come avrebbero risposto i cittadini sono due elementi che hanno portato a un primo regolamento, quello dello scorso anno, che era un po’ troppo di manica larga nell’assegnazione dei punti per un servizio il cui scopo reale non era stato ben compreso.
«Per quanto riguarda materiali come carta, plastica, metalli, vetro, i cittadini hanno già il servizio di differenziata con il porta a porta e, nel centro città, con i cassonetti. Il servizio dell’ecocentro è pensato per tutto quel materiale che non può essere smaltito in maniera ordinaria. Ecco perché ora si ottengono solo 2 punti ogni 50 Kg di carta, 1 punto ogni 10 Kg di plastica, vetro o metalli. Per questi materiali di imballaggio già paghiamo il servizio di raccolta con il porta a porta o con i cassonetti, non possiamo fare pure sconti. L’ecocentro serve per quelle incombenze eccezionali quando ad esempio si hanno calcinacci da lavori fai-da-te, o stralci di potature, o mobili o altri materiali ingombranti che non possono essere smaltiti con il porta a porta o con i cassonetti». Come sono anche i RAE, ovvero le apparecchiature elettriche o elettroniche (sono compresi anche i giocattoli a batteria), che danno diritto 1 punto ogni 5 Kg.
Altro punto dolente è dato dal fatto che a fine anno i punti non utilizzati saranno azzerati e non potranno essere utilizzati l’anno seguente, come era invece successo a fine 2014. L’assessore chiarisce: «Le leggi nazionali sulla fiscalità non ci permettono di trasferire un beneficio all’anno seguente».
È vero che il vecchio sistema di assegnazione di punti sarebbe pesato troppo sulle tasche dei cittadini. È vero che l’assessore ha fatto di tutto per mantenere il sistema a punti. Ma è altrettanto vero che i cittadini, in tutta questa storia, sono stati informati malissimo e molti si sono sentiti presi in giro. Sul sito internet, ad esempio, non c’è traccia delle nuove tabelle.
Cosa è successo allora? Perché il Comune tutto ad un tratto ha cambiato le carte in tavola, ‘azzoppando’ una iniziativa ecologica che stava avendo un così buon successo da provocare addirittura fuori dall’ecocentro file di cittadini pronti al perfetto riciclaggio?
«Il progetto – dice l’Assessore all’Ambiente Alessandra Lombardi – è partito a metà ottobre 2014, con un regolamento che la legge prevede venga aggiornato di anno in anno. A luglio di quest’anno abbiamo deciso questo nuovo sistema di calcolo di punti, dopo la valutazione dei dati riportati dal monitoraggio».
La Lombardi ammette che la mancanza di dati su cui basarsi e l’incognita di come avrebbero risposto i cittadini sono due elementi che hanno portato a un primo regolamento, quello dello scorso anno, che era un po’ troppo di manica larga nell’assegnazione dei punti per un servizio il cui scopo reale non era stato ben compreso.
«Per quanto riguarda materiali come carta, plastica, metalli, vetro, i cittadini hanno già il servizio di differenziata con il porta a porta e, nel centro città, con i cassonetti. Il servizio dell’ecocentro è pensato per tutto quel materiale che non può essere smaltito in maniera ordinaria. Ecco perché ora si ottengono solo 2 punti ogni 50 Kg di carta, 1 punto ogni 10 Kg di plastica, vetro o metalli. Per questi materiali di imballaggio già paghiamo il servizio di raccolta con il porta a porta o con i cassonetti, non possiamo fare pure sconti. L’ecocentro serve per quelle incombenze eccezionali quando ad esempio si hanno calcinacci da lavori fai-da-te, o stralci di potature, o mobili o altri materiali ingombranti che non possono essere smaltiti con il porta a porta o con i cassonetti». Come sono anche i RAE, ovvero le apparecchiature elettriche o elettroniche (sono compresi anche i giocattoli a batteria), che danno diritto 1 punto ogni 5 Kg.
Altro punto dolente è dato dal fatto che a fine anno i punti non utilizzati saranno azzerati e non potranno essere utilizzati l’anno seguente, come era invece successo a fine 2014. L’assessore chiarisce: «Le leggi nazionali sulla fiscalità non ci permettono di trasferire un beneficio all’anno seguente».
È vero che il vecchio sistema di assegnazione di punti sarebbe pesato troppo sulle tasche dei cittadini. È vero che l’assessore ha fatto di tutto per mantenere il sistema a punti. Ma è altrettanto vero che i cittadini, in tutta questa storia, sono stati informati malissimo e molti si sono sentiti presi in giro. Sul sito internet, ad esempio, non c’è traccia delle nuove tabelle.
29/10/2015