“Nella mattina del 15 u.s. lo spettacolo che si è presentato ai cittadini dopo il temporale del giorno prima, è stato il consueto sollevamento dei tombini con materiale fognario sparso sulla strada e riversatosi nel fosso – sostengono – È stato allertato l’Ufficio Ambiente del Comune che è prontamente intervenuto insieme alla protezione civile Echo, per constatare quanto successo e per verificare lo stato dei luoghi e le relative condizioni di sicurezza. Ai nostri esposti al momento hanno risposto solamente l’ISPRA, il Consorzio di Bonifica di Pratica di Mare e proprio il 14 ottobre anche l’ACEA; ancora nulla al momento da parte del Comune di Pomezia. Analizzeremo ora i nuovi elementi emersi e decideremo le azioni conseguenti”.
“Vogliamo però nell’occasione chiedere a tutti i cittadini di Martin Pescatore di dare l’esempio e verificare rapidamente che i pluviali delle grondaie, dei tetti e dei terrazzi, delle loro abitazioni, siano correttamente collegati alla linea delle “acque chiare” e non a quella delle fognature (cosiddette delle “acque nere”); infatti l’enorme quantità di acqua che si riversa nella linea delle fognature in occasione delle piogge è riconducibile anche a questa pratica, da tempo vietata ed oggetto di una specifica ordinanza sindacale che la vieta espressamente. A tal fine chiederemo anche l’attivazione di controlli specifici alle autorità locali”.