«Anche io sono una vittima, eppure sono finito nella bufera delle polemiche». Il consigliere comunale ex Forza Italia (ora UDA) ad Ardea Franco Marcucci è deluso per la gogna subita nelle ultime ore. «No, sono incazzato nero, lo scriva». Il nome di Marcucci è finito nell’inchiesta sulle partite truccate di poker gestite da un’organizzazione capeggiata da Vincenzo “er caprotto” De Angelis, considerato ex esponente della Banda della Magliana. Il consigliere comunale della maggioranza Di Fiori è stato vittima del maxi raggiro attuato da “er caprotto” ed altri complici, che gli avrebbero sfilato un totale di 107 mila euro in quattro mesi, da luglio a ottobre del 2012. «La cifra non è esattamente questa, ma poco cambia: uno coi propri soldi ci fa quello che vuole», spiega Marcucci. In sostanza venivano organizzate partite truccate e venivano scelte con attenzione le vittime, come è emerso dalle intercettazioni telefoniche utilizzate nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Roma. Ad essere stato raggirato è stato un altro esponente politico, Dario Rossin, vice capogruppo di Forza Italia al Comune di Roma. «Con Rossin mi lega un’amicizia fraterna, al di là dell’appartenenza politica – spiega il consigliere rutulo –: dopo cena ci piace fare qualche partitella a poker, io sono un appassionato di Casinò, ne ho girati tanti in tutto il mondo. È un reato?». Non solo: «Mi stanno massacrando sui social network per il fatto che ho speso tutti quei soldi. Io per farli ‘rosicare’ ho scritto che la cifra reale era il triplo di quella emersa dall’inchiesta. In realtà quei 107 mila euro sono molto gonfiati. La cosa che mi fa incazzare è che nessuno si è invece mai chiesto come facessi a finanziare ogni mese 200 pacchi sociali per le famiglie bisognose, come ho fatto ad acquistare un mezzo per i disabili o a pagar loro la colonia estiva, come ho fatto ad acquistare un antincendio per la Protezione Civile o a ristrutturare di tasca mia il campo sportivo di Ardea per far giocare i bambini. Di questo non parlo mai pubblicamente perché non mi piace fare politica su queste cose. Eppure tutti a chiedersi come abbia fatto a perdere una tale cifra. Assurdo».
Ma Marcucci va oltre: «Sa da cosa sono deluso? Da tutti quelli che consideravo amici e che invece mi stanno attaccando sui social network. Dimenticano che sono una vittima di una truffa su cui c’è un’inchiesta in corso». E il consigliere non è indagato, anzi. «Ci mancherebbe pure!».
19/09/2015