«Il catechismo non è un doposcuola», tuona Don Jorge Do Amor Divino, il parroco della chiesa di Torvaianica Alta. «Abbiamo già fatto ricorso al TAR contro le motivazioni che ci sono state date per il diniego a costruire – annuncia – dicono che il terreno della Chiesa deve essere destinato a servizi per i cittadini, ma quello che noi abbiamo intenzione di fare è proprio un servizio per la cittadinanza. Si guardi intorno, qui non c’è nulla». E sull’annuncio fatto dal Sindaco sulla “concessione” di aule della scuola per la catechesi, risponde: «La parrocchia non ha ancora ricevuto nessuna proposta ufficiale, giudicherò quando arriverà il momento. Se dovessi esprimermi adesso direi che non ha senso che i bambini escano da scuola e che di pomeriggio debbano rinchiudervisi di nuovo. La catechesi – sostiene – è un momento di comunità, da vivere accanto alla famiglia e ai vicini di casa». E poi enumera le attività che la chiesetta di Torvaianica Alta svolge per i cittadini: «questo è sempre stato uno spazio aperto a tutti, cattolici e non, e continuerà ad esserlo se potremo realizzare spazi adeguati per fare sport, per i giovani e per il quartiere», commenta il parroco.
A Don Jorge chiediamo come hanno reagito i parrocchiani alla notizia del diniego da parte del Comune: «I parrocchiani sono perplessi – risponde – non capiscono perché si dica di no a un progetto che andrebbe a favore dell’intera comunità. D’altra parte anche loro hanno votato alle elezioni. Forse si aspettavano un atteggiamento diverso, e non una chiusura così miope».
Intervista al parroco della Regina Mundi
Torvaianica Alta, «il catechismo non è un doposcuola»: parla Don Jorge
La parrocchia Regina Mundi di Torvaianica Alta quasi si confonde in mezzo alla campagna, che nonostante l’edificazione di numerosi villini ancora è il paesaggio prevalente nel quartiere. Intorno alla chiesetta c’è un grande prato, dove i ragazzini si godono gli ultimi sprazzi d’estate giocando a pallone, un prefabbricato e alcuni capanni di legno in cui si fanno lezioni di musica e corsi per giovani coppie. Su quel terreno, di proprietà della Chiesa, vorrebbero realizzare nuove strutture dove accogliere i parrocchiani: un nuovo campetto da calcio e da basket, un’aula dedicata alla catechesi, una sala convegni, una canonica per il parroco e l’ingrandimento della chiesetta stessa, diventata troppo piccola per il bacino territoriale che “serve” la Regina Mundi: Torvaianica Alta, Viceré e Campo Jemini. Ma questo progetto, presentato nel giugno 2014, ha trovato l’opposizione del Comune di Pomezia: le aree ricadenti su tale zona – si legge nelle motivazioni della lettera di diniego del febbraio scorso – devono essere “cedute gratuitamente all’amministrazione comunale e destinate alla creazione di servizi locali”. Sgomento e stupore da parte di parroco e credenti, che probabilmente non si aspettavano questo rifiuto, li ha spinti a chiedere al Sindaco di Pomezia un incontro che, pochi giorni fa, è stato concesso a una rappresentanza di due parrocchiani (ma, per sua scelta, non c’era il parroco, responsabile amministrativo della Regina Mundi). Il Comune ha annunciato di voler concedere alcuni locali del quartiere – probabilmente le aule della scuola della zona – per le attività della parrocchia, rendendosi conto che quello della Regina Mundi è l’unico punto di aggregazione di un quartiere che conta ben pochi luoghi dove i cittadini possono incontrarsi, cattolici o meno. Ma questa soluzione può essere accettabile per la nutrita comunità dei credenti?
04/09/2015
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