Lo ha ucciso una malattia. Il 61enne Maurizio Pacifico, conosciuto da tutti come “Nerone”, si è spento nella giornata di ieri all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Lascia una vita di dolori, iniziati il 16 marzo del 1978 quando ha cambiato il turno con un collega poliziotto per scortare Aldo Moro. Quel giorno il suo collega è morto nella strage di via Fani e lui non è riuscito mai a riprendersi a pieno: la sindrome del sopravvissuto non lo ha mai lasciato. A Latina è noto per svariati fatti di cronaca di cui è stato il “protagonista”. Nel 2010 appiccò un incendio ai cassonetti degli abiti usati in via Rossa e al Break Time e nel 2013 mandò a fuoco delle auto ed ancora altri cassonetti. La perizia psichiatrica aveva accertato che i traumi di Pacifici venivano dal periodo in cui era stato poliziotto ed aveva evitato il massacro delle Brigate Rosse. Più volte ha dichiarato di aver dato fuoco alla città per “un bisogno di pulizia”. Per i problemi psicologici che lo attanagliavano la pena di “Nerone” è stata dimezzata e all’inizio dell’anno è tornato libero, lasciando la casa di cura “Il sorriso del mare”. Poi la malattia lo ha portato via.
03/09/2015