Questi ultimi, in particolare, sono balzelli che dovrebbero gravare principalmente sui commercianti e che andrebbero ad aggiungersi alla famigerata Tosap, la tassa sull’occupazione del suolo pubblico. “Il canone non ricognitorio – si legge in una laconica definizione online – rappresenta la quantificazione monetaria dell’utilità economica ricevuta dal concessionario del bene dell’ente locale”. Lo si paga, cioè, per il beneficio che si ottiene occupando una porzione della strada, di cui è proprietario il Comune. Quelli che si andranno a discutere in consiglio comunale il prossimo giovedì sono sia l’atto di indirizzo per l’istituzione del canone, sia l’apposito regolamento che ne disciplinerà rilevazione e riscossione.
A Pomezia l’odiata tassa (rinominata non a caso “tassa sull’ombra”) è già in vigore da almeno un anno e, al momento della sua introduzione – soprattutto perché “sovrapposta” alla Tosap – ha scatenato un forte malcontento tra i commercianti della città. Chioschi, bar e negozi sono avvisati, anche ad Ardea.