Va ricordato che il “Codice dei beni culturali e del paesaggio” all’articolo 90 recita: “Chi scopre fortuitamente cose immobili o mobili ne fa denuncia entro ventiquattro ore al soprintendente o al sindaco ovvero all’autorità di pubblica sicurezza e provvede alla conservazione temporanea di esse, lasciandole nelle condizioni e nel luogo in cui sono state rinvenute. Ove si tratti di cose mobili delle quali non si possa altrimenti assicurare la custodia, lo scopritore ha facoltà di rimuoverle per meglio garantirne la sicurezza e la conservazione sino alla visita dell’autorità competente e, ove occorra, di chiedere l’ausilio della forza pubblica. Le cose da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato e, a seconda che siano immobili o mobili, fanno parte del demanio o del patrimonio indisponibile”.
Ora è in custodia al Museo Archeologico
Bagnante trova un antico vaso nelle acque di Lavinio: consegnato ai Carabinieri
In un paese normale non sarebbe neanche una storia da raccontare. Lo è però in Italia. Ad Anzio un cittadino ha rinvenuto un reperto archeologico, un vaso in terracotta di epoca romana perfettamente conservato riemerso dalle acque di Lavinio, prontamente consegnato ai Carabinieri, i quali a loro volta lo hanno affidato in custodia al Museo Archeologico di Anzio.
18/07/2015
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