BUONI A NULLA è il terzo film di Gianni Di Gregorio. Ha esordito a 59 anni, nel 2008, con “Pranzo di Ferragosto” svecchiando di colpo il cinema italiano. A colpire di quel film, più del soggetto (quattro nonne e un nipote avanti con gli anni) è la “messa in scena”. La commedia libera, autobiografica e abitata da attrici amatoriali, rimanda a un tempo che è quello delle sue protagoniste, quattro novantenni che si contendono il televisore e si fanno beffa delle prescrizioni mediche e dei regimi alimentari. Poi, sulla scia dell’enorme successo di quella pellicola, Di Gregorio gira “Gianni e le donne” (2011), una commedia motivata dalla personale urgenza di esorcizzare la paura di invecchiare. Quel film ribadisce il “primo piano” dell’autore, sempre in prima persona come un incrocio tra il Nanni Moretti degli esordi e Jacques Tati, ed esibisce, fin dal titolo, una radicalità maggiore nel mettere in gioco il suo “io”. In BUONI A NULLA, invece, l’autore, racconta, con leggerezza, una storia garbata, divertente e amara così come una vera commedia deve essere, evocando stili e atmosfere da cinema europeo. Qui, più che un’età, è di scena un carattere, o forse un vizio, peraltro poco praticato di questi tempi: la mitezza, l’educazione e la bontà d’animo.
Chi sono i BUONI A NULLA del film di Gianni Di Gregorio? Un popolo di operosi nullafacenti, di strateghi del quieto vivere, di rassegnati all’ultimo stadio. Come Gianni, il protagonista, dipendente pubblico che fa “un po’ di tutto e un po’ di niente”, più la seconda. Ancora sei mesi e Gianni (lo stesso autore Gianni Di Gregorio) andrà in pensione. Nell’attesa, passeggia o legge il giornale in ufficio, turbato solo da una mosca fastidiosa. Poi all’improvviso scopre che, a causa della tanto contestata riforma Fornero, deve lavorare altri tre anni e trasferirsi dal comodo ufficio nel centro di Roma, dall’altra parte della città, al Torrino. Impiegato pubblico che sa a malapena utilizzare il computer, Gianni si ritrova così in un nuovo ufficio, con nuovi colleghi, tra cui Marco (Marco Marzocca), un giovane remissivo che non si fa valere, Cinzia (Valentina Lodovini), di cui Marco è innamorato mentre lei lo schiavizza e lo illude, l’impiegato doppiogiochista (Gianfelice Imparato), e una severa direttrice (Anna Bonaiuto). La vita di Gianni va a rotoli, tra attacchi di panico, ansie, un’ex moglie assillante, una figlia (Camilla Filippi) che cerca casa ma in fondo vuole la sua, le riunioni condominiali e due vicini anziani ed indisponenti. In suo aiuto arriva Raffaele (Marco Messeri), dentista, compagno della moglie e all’occorrenza precettore spirituale I consigli di Raffaele aiutano Gianni a liberarsi dalle tribolazioni accumulate e ad affrancare Gianni e Marco dalle proprie insicurezze. Perché bisognerebbe arrabbiarsi e imparare a farsi rispettare, ma come si fa? Da soli è difficile, ma forse unendo le forze…
BUONI A NULLA sarà proiettato martedì 30 giugno presso il Cinema Moderno Multisala di Anzio, agli orari: 18,30 – 20,30 – 22,30. Ingresso: 4 euro.