I sindaci presenti – o loro delegati – (Aprilia, Cisterna, Formia, Latina, Maenza, Norma, Pontinia, Ponza, Roccagorga, Sabaudia, Sermoneta, Sezze, Santi Cosma e Damiano, Rocca Massima) in rappresentanza del 63.43% della popolazione pontina, hanno voluto rimarcare nei loro interventi l’importanza dell’approvazione dello Statuto così come è stato modificato recependo le proposte dei primi cittadini avanzate nel corso della seduta dello scorso 19 maggio.
Alcuni punti riportati già nella nota stampa inviata ieri: spiccano quelli relativi all’adesione da parte dell’ente alla Convenzione di Istanbul che impegna la Provincia “a condannare ogni forma di violenza contro le donne e a contrastare con tutti i mezzi e a tutti i livelli istituzionali, ogni forma di discriminazione lesiva della dignità della donna”; la Provincia si adopera inoltre “per prevenire e contrastare ogni forma di bullismo nelle scuole di ogni ordine e grado e negli uffici pubblici”; “La Provincia, al fine di tutelare le comunità, oltre a potenziare il proprio impegno nella lotta alla criminalità organizzata, si costituisce parte civile nei processi che riguardano i cittadini residenti in qualsiasi comune del territorio provinciale per i reati previsti dall’articolo 416 bis del codice penale e per i delitti di usura ed estorsione”. A tal proposito spiccano, tra i principi programmatici dello Statuto, i punti relativi alla promozione, da parte della Provincia “dell’utilizzo a fini sociali ed istituzionali di tutti i beni, mobili ed immobili, confiscati alla criminalità organizzata”; la Provincia “collabora con le associazioni contro le mafie e la criminalità organizzata, con i Comuni interessati nella valorizzazione dei beni confiscati ed acquisiti al patrimonio comunale, sostenendone gli interventi ed incentivandone il relativo recupero”. Tra i punti “tecnici”, oltre all’istituzione di una “Consulta delle elette” nell’ambito delle politiche rivolte al conseguimento di pari opportunità tra donne e uomini, è di particolare importanza la possibilità per la Conferenza dei sindaci di esprimere il proprio parere “obbligatorio e non vincolante sugli schemi di bilancio di previsione” con la possibilità per la stessa Conferenza dei sindaci di “formulare integrazioni e/o modifiche da inviare al Consiglio provinciale affinché lo stesso ne tenga conto”.