Partito stamani intorno alle 10,30, è ancora in corso la manifestazione che ha preso le mosse dalla sede del Museo civico di Albano, nel quartiere Villa Ferrajoli. Insieme a diversi allievi, docenti ed altri dipendenti dell’ente formativo hanno attraversato in corteo il corso principale della città, via De Gasperi, per poi raggiungere e Palazzo Savelli. Lì sotto è tuttora in corso il sit in sotto la sede del Comune, che è il loro datore di lavoro. Il Municipio albanese è infatti proprietario al 100% della Formalba Srl, anch’essa purtroppo oggi in cattive acque, alle prese con un deficit multimilionario e le indagini della Procura della Repubblica per un presunto giro di assunzioni di amici, parenti e affiliati politici.
I lavoratori chiedono risposte concrete sulla grave situazione di incertezza che li sta investendo. Rivendicano in particolare 5 mesi di stipendi arretrati e una soluzione mediante un piano di rilancio aziendale per non far morire questa importante realtà formativa che oggi ha sette sedi sul territorio, tra i Castelli Romani, Pomezia e Valle del Sacco, con 178 dipendenti e circa 2.220 allievi iscritti. I lavoratori Formalba chiedono anche di incontrare il primo cittadino di Albano, capo dell’Amministrazione che controlla la loro azienda. Ma – a quanto riferiscono – il Sindaco Nicola Marini oggi non avrebbe dato disponibilità, a differenza del Presidente del Consiglio comunale di Albano Massimiliano Borelli, che in veste di responsabile della formazione nell’Area Metropolitana si è detto disponibile ad un confronto coi delegati sindacali regionali all’inizio della prossima settimana. La manifestazione di oggi arriva da quella analoga del 14 aprile, sempre ad Albano. La protesta sta montando insieme alla preoccupazione dei lavoratori e degli allievi e pare si stia un po’ diradando il timore di esprimersi liberamente e di “metterci la faccia”, in una vicenda in cui taluni legami e aspetti nelle gestione del personale sono nel mirino della Magistratura penale, che ha preso sul serio le denunce del Consigliere comunale Nabil Cassabgi. Questi ha, tra l’altro, fornito alla Procura della Repubblica di Velletri un elenco con nomi, cognomi e presunti legami sospetti tra assunti nell’ente formativo e politici.
La redazione del Caffè ha sottoposto al Sindaco Nicola Marini le seguenti domande, alle quali attendiamo risposta:
1) È vero che non ha dato disponibilità ad incontrare i lavoratori?
2) Se è così, cioè che non è disponibile ad incontrarli, perché?
3) I lavoratori chiedono 5 mesi di stipendi arretrati ed un piano di rilancio dell’azienda: cosa risponde il Sindaco alle loro preoccupazioni e richieste?