Il provvedimento cautelare costituisce la confluenza e il raccordo di diverse indagini, sempre coordinate dalla DDA di Napoli, che hanno avuto come obiettivo il clan Di Lauro negli anni 2007 – 2008, a cavallo della cosiddetta seconda faida che ha insanguinato Scampia e Secondigliano e che ha visto contrapposti gli Amato Pagano e il clan del Rione dei Fiori.
Secondo quanto ritenuto dal Gip nell’ordinanza cautelare, attraverso le indagini, svolte dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale Carabinieri di Napoli, si è giunti all’individuazione dei soggetti che hanno operato come vero e proprio sottogruppo dei Di Lauro, nel rione Perrone Berlingieri, sino alla loro estromissione da quei territori, a seguito della conquista del rione da parte del clan degli Amato Pagano e della Vinella Grassi; è stato inoltre ricostruito l’organigramma della struttura che, nel corso degli stessi anni ha gestito il clan Di Lauro per conto del latitante Marco Di Lauro.
Sempre sulla scorta della valutazione del Gip, risulta di particolare importanza, sul piano investigativo, la ricostruzione di un’organizzazione dedita al narcotraffico che aveva come obiettivo proprio il costante rifornimento delle piazza di spaccio dei Di Lauro, attraverso un’articolata organizzazione logistica che metteva in comunicazione Napoli con la Spagna.
Nel corso delle indagini, in particolare, sono stati portati alla luce quelli che si ritengono essere gli affari illeciti delle piazze di spaccio riferibili al clan Di Lauro, con completa ricostruzione degli organigrammi dei gruppi che gestivano il Perrone Berlingieri, il Rione dei Fiori (cosiddetto Terzo Mondo), nonché i canali di approvvigionamento di stupefacenti in Spagna.
Il contesto di queste vicende descrive inoltre la storia recente delle fibrillazioni delle organizzazioni camorristiche di quell’area, ripercorrendo la guerra che ha visto contrapposti i Di Lauro e gli Amato Pagano e alla Vinella Grassi nell’ambito della cosiddetta seconda faida di Scampia.