La Regione Lazio ha aperto una procedura straordinaria per bonificare il sito della vecchia e malandata discarica sulle falde idriche che alimentano parte di Velletri e Cisterna nonché Aprilia, Anzio e Nettuno.
Lo ha riferito stamani l’assessore all’ambiente del Comune di Velletri, Luca Masi, durante la seduta della Commissione tecnico-politica istituita ad hoc sul tema del controverso progetto di una centrale a cosiddetto ‘bio’ gas da rifiuti in zona Lazzaria, sulla provinciale Cisternense, che da Cisterna porta a Campoleone.
La discarica ormai dismessa, in località Lazzaria – Colle Rosso, secondo una articolata denuncia penale non sarebbe mai stata messa in sicurezza. Un recente “blitz” di alcuni cittadini con il giornale il Caffè (vedi il Caffè dei Castelli n. 307), appare in stato di degrado: stracolmi di percolati i pozzi spia necessari verificare e a tenere sotto controllo lo stato delle acque di falda sottostanti, rotto in più punti il rivestimento in neoprene che dovrebbe garantire l’impermeabilizzazione della discarica per evitare che contamini terreni ed acque, centralina di monitoraggio meteoclimatica fuori uso, recinzione rotta.
Non sono noti i tempi della bonifica, ma è già un primo risultato l’avvio dell’iter per realizzarla. L’iniziativa arriva dopo che un nutrito gruppo di cittadini e agricoltori della zona hanno presentato una diffida in Comune, indirizzato al Sindaco di Velletri Fausto Servadio e al suo assessore Masi. Prima della diffida, era già arrivata da parte dei cittadini una corposa querela penale con una dettagliata relazione tecnica in cui hanno si evidenziavano preoccupanti carenze nella sicurezza della vecchi discarica, considerata da più parti una bomba ecologica su cui intervenire subito per evitare il peggio.
Oggi, presente nell’aula consiliare di Velletri anche l’ingegner Carla Carnieri, il tecnico che ha certificato per conto della Regione Lazio la conformità alla legge della chiusura e messa in sicurezza della discarica di Colle Rosso. La stessa che ha curato il collaudo tecnico per la chiusura di 3 invasi inquinanti della discarica di Latina, Borgo Montello, gestita dalla Ecoambiente. Ossia di quei lavori di chiusura diretti dal marito, ing. Gian Mario Baruchello, uomo considerato assai vicino al magnate dell’immondizia Manlio Cerroni e indagato nell’inchiesta su Mafia Capitale per altri affari legati sempre ai rifiuti. Convocato anch’egli stamani a Velletri in qualità di progettista dell’impianto a ‘bio’ gas della Volsca Spa, ora Volsca Ambiente e Servizi, non si è presentato. Cosa che ha aperto un piccolo “giallo”: la moglie ha sostenuto che il marito Gian Mario non ha progettato qull’impianto, che si vorrebbe realizzare sempre sopra le falde su cui incombe la discarica “incriminata”. Ma le è stato mostrato il progetto definitivo dell’opera presentato ufficialmente in Regione e sul quale figura lo stesso Baruchello come redattore del primo progetto per conto della Volsca Spa. Ad incalzare la signora Carnieri Baruchello, in particolare, è stato il geologo Fabio Taddei, ex Consigliere comunale veliterno. Assenti, invece, i sindaci dei vari Comuni che potrebbero essere coinvolti da eventuali contaminazioni nelle acque attinte dalle falde su cui insiste la vecchia discarica. Pare che la qualità dell’acqua potabile non interessi gli amministraori locali.
Giovedì prossimo, 16 aprile, si terrà una nuova seduta della Commissione tecnico – politica che tratterà la vicenda: sarà la volta dei tecnici del Comitato “No Biogas – No Discarica”. Spiegheranno le criticità e contraddizioni che hanno rilevato sul cimitero dei rifiuti chiuso nel 1999 e, assicurano, bisognoso di urgente bonifica. Nessuna presa di posizione si registra da parte delle amministrazioni comunali dei Comuni di Anzio, Nettuno, Aprilia e Cisterna, nei quali viene utilizzata ad uso irriguo e/o potabile l’acqua delle falde idriche presenti sotto il sito “incriminato”.