«In realtà – sostiene Castri – la querela ha una natura esclusivamente ritorsiva. E’ lo stesso Assessore a rivelarlo. Difatti, davanti ai Carabinieri di Albano nel dicembre 2011 (doc. 1), Fiorani afferma: “il Castri alludeva al fatto che io avrei nascosto, nel corso delle mie mansioni da assessore all’Ambiente, dei documenti relativi al ricorso al Tar contro la realizzazione della discarica. Si tratta di frasi diffamatorie che non trovano riscontro nella realtà e prive di fondamenta tenuto conto per altro che i documenti citati erano pubblici e visionabili sui siti istituzionali.”» Ma è davvero così?
LA STORIA DEL VII INVASO
I “documenti” di cui parla Claudio Fiorani – che prima di essere nominato Assessore, era uno dei fondatori del comitato No Inc – sono però proprio quelli che hanno permesso alla società Pontina Ambiente, Gruppo Cerroni, di avviare il cantiere per costruire nell’estate 2011 la prima metà del VII invaso della discarica di Roncigliano. L’ultima maxi-buca situata a 175 metri dalla case di Albano ed Ardea, contro il limite di legge di 1000 metri. La gigantesca voragine è oggi divenuta “epicentro” dello storico “Processo Cerroni”, oggetto delle indagini della D.I.A., Direzione Investigativa Antimafia, e delle Procure di Velletri e Roma.
I documenti in questione, all’epoca non disponibili sul sito istituzionale, giunsero al Comune di Albano il 13 settembre 2010 (doc n. 2), e vennero consegnati al comitato No Inc solo il 5 gennaio 2011, con 112 giorni di ritardo (quando il termine per presentare un ricorso amministrativo al Tar Lazio, Tribunale Amministrativo Regionale, è di 60 giorni). In questi 112 giorni, l’Amministrazione Marini, pur conoscendo l’importanza degli atti pervenuti, scelse: sia di non divulgarli pubblicamente; sia di non farne parola coi comitati locali; sia, in ultimo, di non presentare alcun ricorso amministrativo per fermare l’avvio del cantiere.
IL RICORSO NO INC
Nonostante il compromettente ritardo nella condivisione dei documenti, dopo il 5 gennaio 2011 il comitato No Inc dovette quindi correre ai ripari dapprima cercando in Regione i progetti preliminare, definitivo ed esecutivo del VII invaso, poi predisponendo una complessa relazione tecnica sulle distanze dalle abitazioni con strumentazioni sofisticate e costose, e infine depositando il ricorso al Tar nell’aprile 2011.
L’ASSESSORE FIORANI “S”DELEGATO DAL SINDACO MARINI
Quando la notizia del deposito del ricorso No Inc divenne pubblica, il sindaco di Albano Marini revocò la delega ai rifiuti all’Assessore Fiorani e, di lì a breve, convocò una seduta straordinaria della Conferenza dei dieci Sindaci che sverzano i propri rifiuti nella discarica Roncigliano. In tale incontro, otto dei sindaci presenti decisero di costituirsi “ad adiuvandum”, ovvero in appoggio “esterno”, al ricorso amministrativo del comitato No Inc contro il VII invaso. La delega ai rifiuti del Comune di Albano passò quindi nelle mani del consigliere Luca Andreassi. Per dovere di cronaca, va ricordato che in quello stesso periodo l’Assessore Fiorani ricopriva anche il ruolo di “responsabile regionale dei rifiuti di SEL” (doc. n. 3).
LO STOP DEL TAR
Il 30 ottobre 2011, la I° sezione Ter del Tar Lazio ha respinto (doc. 4), in via preliminare, il ricorso No Inc a causa della “tardività del gravame”, ovvero a causa del ritardo con cui il ricorso è stato presentato. Nei giorni e settimane successive, Daniele Castri, fu inevitabilmente critico sui mezzi d’informazione nei confronti dell’Assessore Fiorani (doc. 5).
IL SITO PER LA TRASPARENZA SUL TEMA RIFIUTI!
La gravità di quanto accaduto e l’onere di aver compromesso forse irrimediabilmente il ricorso del No Inc, ha spinto a metà novembre 2011 un consigliere di maggioranza a chiedere formalmente e pubblicamente al sindaco Marini: “la pubblicazione di atti e documenti sul sito del Comune di Albano per rendere accessibili, velocemente, per tutti i cittadini, i documenti inerenti le problematiche igienico-sanitarie, i rifiuti, l’elettrosmog, la qualità dell’aria e dell’acqua” (doc. 6). E’ solo da questo momento che il nuovo delegato ai rifiuti, Luca Andreassi, avviò sul sito internet comunale una pagina istituzionale dedicata alla trasparenza. Infatti, appena poche settimane prima l’Amministrazione Marini aveva avuto una nuova e clamorosa “svista”: i documenti regionali che autorizzavano la società Pontina Ambiente a costruire la seconda metà del VII invaso (doc. 7), giunti in Comune il 10 agosto 2011, vennero consegnati al comitato No Inc il 20 ottobre 2011. Questa volta il ritardo è di 70 giorni, sempre oltre i 60 entro cui è possibile presentare un ricorso al Tar Lazio.
UNA RITORSIONE POLITICA
«A dicembre 2011, prima di depositare la querela contro Castri – sostiene un testimone che presto riferirà al Giudice di Pace – Fiorani mi contattò affinché io chiedessi al referente legale del comitato No Inc di abbassare i toni mediatici contro di lui, in caso contrario l’Assessore “s-delegato” avrebbe presentato querela. Castri invece continuò a battersi per difendere ambiente, salute e legalità, senza risparmiarsi, non accettò quindi l’intimidazione, e la querela partì. E’ evidente che si tratta di una ritorsione politica.»
SIT IN PUBBLICO E PACIFICO
Dopo aver promosso decine di ricorsi amministrativi e querele penali contro il “sistema Cerroni”, Daniele Castri è ora trascinato in Tribunale da un Amministratore Pubblico che annovera, ad oggi, prima un allontanamento dal comitato No Inc, poi una revoca della delega ai rifiuti da parte del Sindaco Marini, in ultimo un’iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Velletri per “concorso in abuso d’ufficio continuato”.
In concomitanza con l’udienza di venerdì 3 aprile, dalle ore 8,30, davanti al portone d’ingresso del Giudice di Pace di Genzano, in piazzale Nicola Ottavio, si terrà un SIT-IN, autorizzato e pacifico, alla presenza di comitati e cittadini. Daniele Castri ha chiamato come testimoni: la dirigente dell’Ufficio Protocollo del Comune di Albano – Mariella Sabadini, i sindaci di Albano Nicola Marini, di Ariccia Emilio Cianfanelli, Genzano Flavio Gabbarini, e altre 11 persone.