“Avviso: a pagare sono sempre le periferie”, si legge sul manifesto, formato dai sei consiglieri Vincenzo La Pegna, Nello Romualdi, Giovanni Bafundi, Roberto Boi, Albina Galanti e Carmelo Antonio Terzo. “Con gli scarichi le bugie del Sindaco e della Giunta vengono a galla”.
“Hanno fatto delle promesse in campagna elettorale di venire incontro alle esigenze delle periferie. Ma finora ci sono state solo parole – aggiunge La Pegna – e la gente è stanca. Hanno iniziato una sola dorsale in zona Campo di Carne dove abita il vice Sindaco e per il resto hanno disatteso ogni impegno. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è il pagamento per gli scarichi, con spese insopportabili per persone che stanno già pagando parecchio per la sanatoria. La nostra proposta è stata: anticipiamo 50% i pagamenti che dovrebbero fare i cittadini usando i soldi della Bucalossi”.
Per non parlare della delibera consiliare sugli scarichi: “Il testo discusso in consiglio comunale prevedeva una linea, i tecnici preposti all’urbanistica fanno tutt’altro. I politici fanno una cosa, gli uffici un’altra. Ecco perché abbiamo scritto del No alla depurazione”.
Sul No ai servizi si apre un altro capitolo: “mancano i servizi legati alla sicurezza del territorio, le strade sono colabrodo, mancano marciapiedi ed illuminazione, in generale il senso di sicurezza della città. Hanno saputo solamente dire Si alle centrali: a partire dalla turbogas, passando per la Kyklos e per finire con l’ultimo impianto di biometano: ho attaccato frontalmente l’Amministrazione sulla centrale promossa da un esponente della stessa Amministrazione. Ci sono forze politiche che avallano questa centrale”.
Infine la proposta: “Perchè non fare una variante generale al piano regolatore? Più volte stiamo sollecitando l’Amministrazione: fermiamo le variantine fatte passare come atti dovuti alla Regione, ma che in realtà sono variantine ad hoc per qualcuno”.
Il ritorno ai manifesti (“tutti rigorosamente affissi dalla Multiservizi previo pagamento della tassa”, tiene a precisare la Pegna) sembra riaprire una pagina di storia, quella che cono conosceva i social network ma si faceva in strada. Qualcosa che ad Aprilia mancava da parecchio.