Crescono gli “evasori” pontini in tema di rifiuti. Il Comune di Latina non sarebbe infatti riuscito ad incassare 13,5 milioni di euro dalle tasse sui rifiuti dal 2006 al 2009 nemmeno a seguito dell’intervento di Equitalia. Ed è anche probabile che quei soldi, nelle casse del Comune, non entrino più visto che si tratta di crediti che hanno completato la procedura di riscossione tanto che dagli uffici comunali si fa sapere che tali somme andrebbero inserite nel fondo crediti inesigibili.
A fornire questi numeri disarmanti è stato il sito di Equitalia. Cifre che sono destinate ad incidere non poco sulle valutazioni dei settori contabili in vista della redazione del Bilancio preventivo 2015, il cui termine di approvazione scade il 31 maggio. Nonostante ciò negli ultimi anni (2010-2014) l’opera di riscossione degli uffici non è stata ferma. La Tari nel 2014 ha fruttato 8.005.297 euro. Un dato inferiore rispetto alla Tares 2013, la cui somma complessiva finita nelle casse del Comune ha raggiunto quota 14.034.590 euro. Oltre 10 milioni furono incassati nel 2013, ma lo scorso anno gli accertamenti hanno portato all’individuazione di nuove utenze e all’incasso di circa 3,7 milioni di euro, tutti per la Tares. In media con gli ultimi numeri anche la Tia 2011/2012, dalla quale sono stati riscossi 22.030.563 euro. Per quanto concerne la Tia 2010 il Comune a distanza di 5 anni può ritenersi soddisfatto. 18.549.538 euro è la cifra finita nelle casse dell’amministrazione. Frutto certamente di un recupero forte dell’evasione, soprattutto negli ultimi anni, da quando cioè il servizio di riscossione della tassa sui rifiuti è passato nelle mani dell’ente. Per la Tia 2006/2009 si registra un misero 1.158.250 euro, quale ammontare finito sotto la voce entrate. Problemi sul servizio si sono registrati nelle ultime settimane del 2014. Molte delle persone che avevano ricevuto il bollettino Tari, hanno riscontrato un incremento nella Tari a parità di condizioni con la vecchia Tares (metri quadri abitati e numero di componenti). Qualcuno è preoccupato, c’è chi è rassegnato, ma i più sono imbestialiti. I problemi denunciati sono tanti: si va dai casi più assurdi, moduli spediti a casa di persone decedute, bollettini fuori misura e cartelle pazze. Persino famiglie che si sarebbero viste recapitare il bollettino sulla tassa dei rifiuti urbani con la data di pagamento già scaduta. Con l’incubo della sanzione del 30% per chi paga in ritardo.
A fornire questi numeri disarmanti è stato il sito di Equitalia. Cifre che sono destinate ad incidere non poco sulle valutazioni dei settori contabili in vista della redazione del Bilancio preventivo 2015, il cui termine di approvazione scade il 31 maggio. Nonostante ciò negli ultimi anni (2010-2014) l’opera di riscossione degli uffici non è stata ferma. La Tari nel 2014 ha fruttato 8.005.297 euro. Un dato inferiore rispetto alla Tares 2013, la cui somma complessiva finita nelle casse del Comune ha raggiunto quota 14.034.590 euro. Oltre 10 milioni furono incassati nel 2013, ma lo scorso anno gli accertamenti hanno portato all’individuazione di nuove utenze e all’incasso di circa 3,7 milioni di euro, tutti per la Tares. In media con gli ultimi numeri anche la Tia 2011/2012, dalla quale sono stati riscossi 22.030.563 euro. Per quanto concerne la Tia 2010 il Comune a distanza di 5 anni può ritenersi soddisfatto. 18.549.538 euro è la cifra finita nelle casse dell’amministrazione. Frutto certamente di un recupero forte dell’evasione, soprattutto negli ultimi anni, da quando cioè il servizio di riscossione della tassa sui rifiuti è passato nelle mani dell’ente. Per la Tia 2006/2009 si registra un misero 1.158.250 euro, quale ammontare finito sotto la voce entrate. Problemi sul servizio si sono registrati nelle ultime settimane del 2014. Molte delle persone che avevano ricevuto il bollettino Tari, hanno riscontrato un incremento nella Tari a parità di condizioni con la vecchia Tares (metri quadri abitati e numero di componenti). Qualcuno è preoccupato, c’è chi è rassegnato, ma i più sono imbestialiti. I problemi denunciati sono tanti: si va dai casi più assurdi, moduli spediti a casa di persone decedute, bollettini fuori misura e cartelle pazze. Persino famiglie che si sarebbero viste recapitare il bollettino sulla tassa dei rifiuti urbani con la data di pagamento già scaduta. Con l’incubo della sanzione del 30% per chi paga in ritardo.
26/03/2015