Arcangelo De Siena non molla la sua protesta contro la mega antenna che Vodafone ha issato sopra la sua testa. Da una settimana l’uomo, 68 anni, è in sciopero della fame, rimane piantato giorno e notte sotto al traliccio e si teme per le sue condizioni di salute. Non solo moglie e figli, ma anche i vicini di casa ora si stanno mobilitando perché Arcangelo ottenga le risposte che attende da otto giorni. Ossia sapere se quel ripetitore fa male per sé e per i bambini che abitano sulla strada, o se potrà continuare ad ottenere prodotti genuini dal proprio orto. Quel pennone in via Amaseno, traversa di via Genio Civile in zona Campo di Carne, fa paura solo a guardarlo: ancor di più se si considera che sta a sei metri dalle abitazioni. “Con tanti lotti di terreno agricolo incolti che ci stanno in quest’area, centinaia di ettari, proprio in mezzo alle abitazioni doveva essere issata l’antenna?”, si chiede il 68enne, ora in pensione dopo aver lavorato 40 anni nell’industria cinematografica. A Campo di Carne, lui che è romano da generazioni, aveva trovato una piccola oasi di pace: si è costruito una casetta di 40 metriquadri per fuggire dal traffico di Roma, trascorre almeno sei mesi l’anno a Campo di Carne, dove cura il suo orto. Chiede garanzie scritte, ma nessuno gliele vuole dare. Alla Asl dicono che ci deve pensare il Sindaco, in Comune dicono che il progetto di installazione è arrivato con tanto di autorizzazione concessa dall’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, e che nulla potevano farci. L’unica cosa che in Comune possono promettere sono i monitoraggi costanti: si tratta del settantaduesimo ripetitore sul suolo apriliano e, a quanto sembra, le altre 71 sono state già monitorate dal Comune mediante uno strumento appositamente acquistato. Questa verifica avrebbe dimostrato che tutte le antenne stanno lavorando al di sotto dei limiti consentiti dalla legge. Ma Arcangelo vuole garanzie: chi si assumerà la responsabilità di dargliele? Bisogna fare in fretta: otto giorni senza cibo sono davvero tanti per un uomo della sua età. Senza contare il freddo di questi giorni (e queste notti).
17/03/2015