Facebook, il più popolare dei social network, in mani sbagliate si può trasformare in strumento utile a compiere i peggiori reati. E questo è quello che il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Eugenio Albamonte, teme essere accaduto ad Aprilia. Secondo il magistrato, proprio tramite FB, infatti, un apriliano avrebbe adescato minorenni. Un caso di presunta pedofilia tramite la rete internet, su cui la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta. Per gli inquirenti, il pontino sarebbe stato l’autore di vere e proprie trappole tese sulla Rete, frequentatissima anche da bambini e minorenni in generale. Il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Eugenio Albamonte, indagato l’apriliano con l’accusa di adescamento di minorenni, uno dei reati che rientrano tra quelli relativi agli abusi sessuali e che prevede specificatamente l’uso di internet, ha fatto perquisire l’abitazione del sospettato. Ad Aprilia hanno compiuto un blitz gli investigatori della polizia giudiziaria romana e della polizia postale di Latina, sequestrando all’indagato un computer e una trentina di supporti informatici, ora oggetto di accertamenti, per appurare l’eventuale memorizzazione di materiale relativo a minorenni. Nel caso venissero confermati i sospetti della Procura della Repubblica di Roma sull’inquietante utilizzo di Facebook fatto dal pontino, resta però tutta da dimostrare la possibilità di giudicare quest’ultimo. Sembra infatti che l’apriliano abbia seri problemi psicologici, per cui è seguito anche dai servizi sociali.
05/03/2015