La crisi economica che sta vivendo il territorio è dimostrato anche dalla diminuzione dei contenziosi, una parabola discendente ormai dal 2010, e anche dall’aumento delle cause fatte alle amministrazioni che non pagano nei tempi i loro debiti (102 ricorsi nel 2013, 141 nel 2014). Come sempre, anche nel 2014 a farla da padrona sono state le cause legate all’urbanistica (374 ricorsi nel 2014 contro i 339 del 2013) e l’edilizia (da 38 a 41).
Il Tar, inoltre, secondo il Presidente Taglienti è un presidio di legalità che rappresenta un importante filtro alla penetrazione della criminalità negli appalti.
E dal 1 luglio? Se il governo non interverrà, la sede del Tar di Latina chiuderà definitivamente i battenti trasferendo tutte le cause a Roma. Non si capisce dove sarà il risparmio, visto che a fronte dei 50 mila euro l’anno di spesa per il funzionamento della sede distaccata di Latina si dovranno spendere 121 mila euro per il trasferimento, più lo stoccaggio del mobilio e i costi degli spostamenti. Il Tar di Latina, che copre anche la provincia di Frosinone, gestisce un territorio di un milione di persone producendo quasi 900 ricorsi, tanti quanti l’intero Molise, Basilicata, Friuli e Trentino. Senza contare i tempi della giustizia che, a Roma – con una situazione già ingolfata di suo – si allungheranno in maniera esponenziale.