«A quattro mesi dal fatto, solo oggi e dietro nostra richiesta– afferma Sarubbo – siamo riusciti ad avere informazioni sui danni subiti dal museo a seguito delle piogge che il 6 e 7 novembre scorsi hanno provocato un parziale allagamento delle strutture. Con grande sorpresa abbiamo appreso da un funzionario dell’ufficio Lavori Pubblici e dalla direttrice scientifica Laura Ebanista che gli allagamenti sono stati determinati dal fatto che le pompe per il drenaggio delle acque della gora installate dal Comune non erano sufficienti a garantire la sicurezza e solo dopo gli allagamenti, a danni ormai fatti, sono state sostituite con altre di potenza maggiore. Insomma, il Comune in questa vicenda ha le sue responsabilità».
Dalla direttrice scientifica i democratici hanno inoltre appreso che i danni procurati sono più gravi di quanto immaginato: l’acqua ha invaso i locali raggiungendo un’altezza di circa 50 centimetri, i danni causati agli espositori in legno sono ingenti e l’elevatore per i disabili è stato sommerso completamente dall’acqua e compromesso in via permanente. «Quest’ultimo soprattutto è un fatto gravissimo – sottolinea Sarubbo aggiungendo che – l’ascensore-elevatore ad oggi non è stato ancora riparato perché, a detta degli uffici, non ci sono somme disponibili nonostante il costo dell’intervento ammonti a circa 3mila euro». In sostanza da circa quattro mesi chi è affetto da disabilità fisiche non può accedere alla struttura, una notizia questa che ha fatto “saltare sulla sedia” tutti i commissari presenti alla seduta.