“Per la Roma-Latina cantieri aperti entro il 2016”. A fornire l’ultima rassicurazione sull’autostrada di cui si parla da 30 anni e per cui non è ancora stato steso un metro d’asfalto è il Ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi, rispondendo a un’interrogazione del deputato pontino Federico Fautilli.
Ma se per quel collegamento tra la capitale e il capoluogo pontino, oltre alle polemiche, non c’è stata neppure l’assegnazione di un appalto, quelli che non sarebbero comunque mancati sono gli sprechi. Ben 20 milioni di euro secondo la Corte dei Conti. Tutti soldi impiegati per l’affidamento della progettazione del tracciato, fatto senza alcuna gara, a favore del socio privato della società partecipata dalla Regione, l’Arcea, poi messa in liquidazione e sostituita dalla ‘Autostrade del Lazio’. Undici politici, funzionari pubblici e manager sono così stati ora mandati a giudizio dagli inquirenti contabili e rischiano di dover risarcire l’ingente somma alla Regione Lazio. Arcea, partecipata al 51% dalla Regione, venne costituita nel 2003, durante la legislatura di Francesco Storace, e incaricata di realizzare e gestire l’autostrada Roma-Latina. L’azienda assegnò l’incarico per la progettazione preliminare e definitiva dell’opera pubblica al Consorzio 2050, uno dei tre soci privati della stessa Arcea. Un incarico da 40 milioni di euro, dato senza alcuna gara, quando era già in corso un’istruttoria aperta dall’Unione europea, con cui veniva contestata un’infrazione all’Italia per l’incarico diretto dato alla stessa società mista, tanto che poi, nel 2008, Arcea verrà messa da parte dall’allora presidente Piero Marrazzo, dando vita appunto alla ‘Autostrade del Lazio’ e avviando difficili quanto costosi contenziosi.
Secondo la Procura contabile, quella progettazione data al socio privato, senza gara, avrebbe fatto perdere alla Regione 20 milioni di euro. Un sospetto irrobustito dall’analisi fatta dagli inquirenti tra quella spesa e quella compiuta nel 2010, per un intervento del tutto analogo, dall’Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, che ha appaltato la progettazione della Trento-Rovigo. Per la Procura, inoltre, la Regione non avrebbe dovuto proprio affidare ad Arcea il compito di progettare l’opera e la società non avrebbe a sua volta dovuto assegnare quell’incarico al Consorzio.
Nella scorsa primavera erano stati così fatti partire 23 inviti a dedurre, l’equivalente degli avvisi di garanzia nel penale, sospettando che responsabili di danno erariale da ‘mancato risparmio’ fossero funzionari della Regione, manager di Arcea e politici, tanto della giunta Storace quanto di quella Marrazzo. L’indagine, però, sembra ora aver escluso quest’ultimi. Lo stesso Piero Marrazzo, Esterino Montino, Bruno Astorre, Anna Salomè Cappotelli, Silvia Costa, Daniele Fichera, Vincenzo Maruccio, Giulia Rodano, Francesco Scalia, Alessandra Tibaldi, Daniela Valentini e Filiberto Zaratti sono quindi usciti di scena. A giudizio e a rischiare di essere condannati a un risarcimento milionario sono rimasti solo Francesco Storace, l’ex assessore ai lavori pubblici Giulio Gargano, i funzionari Bernardo Maria Fabrizio, Patrizio Cuccioletta, Raniero Vincenzo De Filippis, Raimondo Luigi Besson e i manager Ruggiero Borgia, Flavio De Luca, Andrea Abodi, Aurelio Saitta e Roberto Serrentino. Il processo agli undici inizierà il prossimo 7 luglio, davanti ai giudici della Corte dei Conti del Lazio.
L’autostrada, secondo il Ministro Lupi, dovrebbe invece passare ora realmente dalle parole ai fatti. Il 18 febbraio scadranno i termini di presentazione delle offerte dei concorrenti preselezionati per la realizzazione della Roma- Latina e della bretella Cisterna- Valmontone. La prima seduta pubblica è prevista per il 25 febbraio e l’aggiudicazione della gara di concessione avverrà “presumibilmente entro la prossima estate”, mentre le “attività del concessionario, previa stipula del contratto, potranno iniziare entro l’anno in corso, con l’apertura dei primi cantieri agli inizi del 2016”. Staremo a vedere.