La direzione generale della Asl ci tiene a dare la sua versione in merito alle lamentele che si susseguono per i lunghi tempi di attesa. «Occorre constatare – spiegano – che i tempi di attesa per le prestazioni istituzionali di “primo accesso”, nonostante la sensibile riduzione ottenuta con il progetto di abbattimento messo in campo dalla Regione, risultino ancora eccessivi e superiori a quelli in regime ALPI, diversamente dalle prestazioni rese per controlli e percorsi assistenziali organizzati che sfuggono al calcolo dei tempi medi. Tuttavia, una corretta valutazione del problema deve considerare l’incidenza degli utenti che non si presentano all’appuntamento, che rappresentano circa il 20% del totale, e di quelle prestazioni che “naturalmente” sono prenotate in tempi lunghi: per queste ultime, oggetto del recente progetto di riduzione dei tempi di attesa, la Regione Lazio ha calcolato nel 60% gli utenti che non hanno voluto usufruire della possibilità di anticipare la prenotazione. In proposito, lo sforzo dell’Azienda, come da indicazioni regionali recenti, già in questi giorni è orientato a riorganizzare le modalità di prescrizione e prenotazione secondo classi di priorità e tempi massimi di attesa differenziati in base a criteri clinici ben definiti, secondo una strategia di governo della domanda e di appropriatezza dell’offerta, a partire dalle prestazioni di diagnostica per immagini».
10/02/2015