Falchi, gufi, picchi e cince questa volta hanno sconfitto un colosso delle comunicazioni. Il ripetitore che vorrebbe installare la Vodafone nell’area del Parco regionale dei Castelli Romani, a Rocca di Papa, è ritenuto dall’ente che gestisce l’area protetta un disturbo per gli uccelli. E il divieto alla nuova antenna è stato confermato dal Tar del Lazio.
La Vodafone aveva chiesto il nulla osta alla realizzazione di un impianto in località Valle del Pantano l’11 ottobre 2012, specificando che l’obiettivo della società è quello di migliorare la copertura per le comunicazioni tramite cellulare nei Castelli Romani. Cinque mesi dopo, però, alla società era arrivato un provvedimento con cui l’Ente Parco negava il via libera al ripetitore, specificando che si trattava di un traliccio troppo alto, fonte di disturbo per l’avifauna. Una decisione dunque a tutela dello sparviero, del gheppio, del falco pellegrino, del gufo e dei molti altri uccelli presenti in quell’area. La Vodafone ha impugnato il provvedimento, chiedendo ai giudici amministrativi di annullarlo, ma ora il Tar ha invece respinto il ricorso, avallando le scelte dell’ente che gestisce il parco e che ha sede proprio a Rocca di Papa.
“Nel caso di una riserva naturale – viene specificato nella sentenza – si è in presenza di un vincolo ambientale, imposto per legge, avente carattere ricognitivo e confermativo delle caratteristiche paesaggistiche e ambientali già possedute dal bene. Tale vincolo è giustificato dall’equilibrio costituzionale degli interessi in gioco e derubrica così le posizioni giuridiche soggettive rispetto al corretto esercizio del potere di indirizzo e autorizzarono che compete all’Ente, di guisa che, nell’esercizio della propria discrezionalità tecnica, esso è tenuto per legge a valutarne la compatibilità o meno delle ulteriori attività rispetto alle primarie esigenze ambientali nell’area di parco». Gli uccelli possono continuare a volare senza problemi e chi telefona sembra debba accontentarsi della copertura attuale.
La Vodafone aveva chiesto il nulla osta alla realizzazione di un impianto in località Valle del Pantano l’11 ottobre 2012, specificando che l’obiettivo della società è quello di migliorare la copertura per le comunicazioni tramite cellulare nei Castelli Romani. Cinque mesi dopo, però, alla società era arrivato un provvedimento con cui l’Ente Parco negava il via libera al ripetitore, specificando che si trattava di un traliccio troppo alto, fonte di disturbo per l’avifauna. Una decisione dunque a tutela dello sparviero, del gheppio, del falco pellegrino, del gufo e dei molti altri uccelli presenti in quell’area. La Vodafone ha impugnato il provvedimento, chiedendo ai giudici amministrativi di annullarlo, ma ora il Tar ha invece respinto il ricorso, avallando le scelte dell’ente che gestisce il parco e che ha sede proprio a Rocca di Papa.
“Nel caso di una riserva naturale – viene specificato nella sentenza – si è in presenza di un vincolo ambientale, imposto per legge, avente carattere ricognitivo e confermativo delle caratteristiche paesaggistiche e ambientali già possedute dal bene. Tale vincolo è giustificato dall’equilibrio costituzionale degli interessi in gioco e derubrica così le posizioni giuridiche soggettive rispetto al corretto esercizio del potere di indirizzo e autorizzarono che compete all’Ente, di guisa che, nell’esercizio della propria discrezionalità tecnica, esso è tenuto per legge a valutarne la compatibilità o meno delle ulteriori attività rispetto alle primarie esigenze ambientali nell’area di parco». Gli uccelli possono continuare a volare senza problemi e chi telefona sembra debba accontentarsi della copertura attuale.
29/01/2015